Trump all’Onu, ‘Il futuro non appartiene ai globalisti, ma ai patrioti’

Nel suo intervento all'Assemblea generale attacchi a Cina ed Iran

di Guido Keller –

Il presidente Usa Donald Trump è intervenuto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite con un discorso da campagna elettorale in salsa dichiaratamente sovranista o, per dirla con le sue parole, “patriottica”. Ancora avvolto dalle polemiche per il suo tweet ironico sulla 16enne ecoattivista Greta Thunberg, “Sembra una ragazzina molto felice proiettata verso un futuro splendente e meraviglioso! Che bello!”, Trump ha scaldato la platea di capi di Stato e di governo della 74ma Assemblea attaccando la Cina, verso la quale ha prima detto genericamente che “Per decenni il sistema del commercio internazionale è stato sfruttato da Paesi che agiscono in cattiva fede”, poi ha sentenziato che “I giorni degli abusi in materia commerciale sono finiti”. “In questi anni – ha spiegato – questi abusi sono stati tollerati, ignorati, se non incoraggiati. Per quanto riguarda l’America, quei giorni sono finiti”. E su Hong Kong, dove da mesi si susseguono corpose manifestazioni antigovernative volte a denunciare l’erosione dell’autonomia da parte del potere centrale, il capo della Casa bianca ha detto che la sua amministrazione segue molto da vicino quanto sta accadendo, e che “Il mondo si aspetta fermamente che il governo cinese rispetti i trattati vincolati e protegga la libertà ed il sistema di vita democratico dell’ex colonia britannica”.
Sulla crisi iraniana e le tensioni del Golfo Trump ha invitato il mondo a reagire “agli attacchi violenti” dell’Iran, poiché “nessuna nazione responsabile dovrebbe soddisfare il desiderio iraniano di sangue”. Nonostante le accuse rivolte a Teheran di essere il principale sponsor del terrorismo, ha lasciato una porta aperta a collaborare dopo un cambiamento di regime del paese mediorientale, dal momento che gli Stati Uniti “non hanno mai creduto nell’esistenza di nemici permanenti”. “Gli Stati Uniti – ha insistito – non cercano il conflitto con nessun paese. Vogliamo pace e cooperazione ma io non smetterò mai di difendere gli interessi americani”.
Trump, come da tradizione, non si è soffermato sul tema dei cambiamenti climatici puntando invece sulla necessità di tenere in sicurezza i confini, poiché “Il futuro non appartiene ai globalisti, ma ai patrioti”. “Quando viene meno la sicurezza dei confini – ha spiegato il tycoon – si indeboliscono i diritti umani e la dignità umana”.
Infine è tornato a chiedere una riforma del Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio: “il nostro obiettivo è semplice: un commercio equo e reciproco”, ha affermato, annunciando che dopo la sostituzione del Nafta con un nuovo accordo commerciale con Canada e Messico, metterà mano a quello con il Giappone incontrando il premier Abe. Stessa cosa farà con la Gran Bretagna, una volta uscita dall’Ue.