Trump sospende l’introduzione dei dazi sulle merci cinesi

‘Abbiamo fatto progressi sostanziali’.

di Guido Keller

Trump fa la voce grossa, ma alla fine non compie (almeno per il momento) lo sconsiderato passo di introdurre i dazi fino al 25% su 200 miliardi di esportazioni cinesi. La data prevista per l’attuazione delle sovrattasse sui beni importati negli Usa sarebbe dovuta essere il 1 marzo, cioè fra meno di una settimana, ma il capo della Casa Bianca si è oggi detto soddisfatto degli ultimi sviluppi dei colloqui fra le due parti, ed ha annunciato che “abbiamo fatto dei progressi sostanziali su questioni tra cui la tutela della proprietà intellettuale, i trasferimenti di tecnologie, l’agricoltura, i servizi, la moneta e altri temi. Di conseguenza ho preso la decisione di rinviare l’entrata in vigore dei dazi che era prevista dal primo marzo”. “Grazie al fatto che per la prima volta il 35 anni abbiamo acquisito una posizione di forza – ha continuato Trump nel corso di un intervento davanti ai governatori – se tutto va bene, avremo grandi notizie la prossima settimana o tra due”. Il presidente ha osservato che “i cinesi” nel corso delle trattative “sono stati fantastici, e noi vogliamo un accordo che sia vantaggioso per entrambi, ed è ciò che faremo”.
Fin dalla campagna elettorale Trump ha denunciato lo squilibrio commerciale Usa-Cina di 300 miliardi di dollari, come pure il furto di segreti industriali e delle conoscenze tecnologiche, l’artificiosa svalutazione della moneta da parte cinese per favorire le esportazioni e persino l’esistenza di una sorta di protezionismo occulto.
Il presidente Xi Jinping ha tuttavia sfoggiato la proverbiale pazienza cinese, come pure la necessaria flessibilità per arrivare ad un compromesso utile ad entrambe le parti. Anche perché una guerra commerciale tra le due principali economie del pianeta avrebbe avviato un’escalation dagli esiti imprevedibili e certamente avrebbe danneggiato l’economia cinese stessa.
Dopo le parole di Trump le borse cinesi hanno esultato, e l’indice Composite di Shanghai ha segnato alla pausa di metà seduta un rialzo del 3,32%, a 2.897,35 punti, mentre quello di Shenzhen è balzato del 4,08%, a 1.537,54.