Trump vuole tornare al riarmo nucleare

di Guido Keller

Il 14 febbraio è girata la notizia che la Russia ha schierato a Kapustin Yar, nella Russia meridionale, ed in un’altra base due battaglioni armati con missili SSC-8, un cruise aggiornato del sovietico RK-55 con gittata fino a 5.500 km. e in grado di portare testate nucleari. Un gesto che va contro l’accordo firmato nel 1987 tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, che di fatto portò alla fine della Guerra fredda e che limitava la dislocazione a terra di missili a medio raggio.
Da subito il Pentagono si è messo al lavoro per studiare contromisure, ma vi sono anche i continui esperimenti nucleari e missilistici della Corea del Nord ad aver portato oggi il presidente Usa Donald Trump ad annunciare l’avvio della corsa al riarmo nucleare di deterrenza.
Per Trump, che già ne aveva parlato in campagna elettorale, gli Stati Uniti hanno perso terreno ed è arrivato quindi il momento di riportare il paese ai suoi livelli di capacità e, dal momento che la Cina non sta facendo le dovute pressioni sulla Corea del Nord, presto saranno disposti sistemi missilistici in Giappone e in Corea del Sud.
Trump si è detto tuttavia disponibile “a discutere la cosa in occasione del primo incontro con Putin”, ma è pacifico: “Gli Stati Uniti non vogliono cedere a nessuno la loro supremazia sul nucleare”.
Le affermazioni del capo della Casa Bianca sono state fatte in occasione di un dibattito con esponenti e militanti della destra, e nella carrellata di argomenti è rispuntata l’intenzione di introdurre nei confronti della Cina “una forma di tassa doganale che può rendere possibile che le aziende tornino in Usa e costruiscano i loro stabilimenti produttivi, creando posti di lavoro”.