TUNISIA. Consiglio d’Europa, ‘considerare la donna uguale all’uomo’

Asca, 17 ago 12 –

”Una costituzione che consideri la donna complementare all’uomo, quindi non con gli stessi diritti, non e’ democratica”. Lo sostiene la socialista belga di origine tunisina Fatiha Saidi, relatrice dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa proprio per il tema ‘L’uguaglianza tra uomo e donna e’ condizione indispensabile per il successo della primavera araba’. ”Abbiamo fatto un passo indietro rispetto alla vecchia Costituzione del 1956 che conferiva alla donna gli stessi diritti e la medesima dignita’ dell’uomo. E’ anche un segnale negativo che si trasmette alla societa’ tunisina e agli altri paesi della regione”, si legge nella dichiarazione rilasciata oggi a Strasburgo dalla parlamentare che denuncia la grave anomalia dell’art 27 del progetto di Costituzione, approvato dalla Commissione per i diritti e le liberta’. ”E’ il fallimento della sommossa popolare che anelava giustizia e liberta’ e che soprattutto le donne hanno realizzato, anche col martirio – sostiene l’On. Deborah Bergamini, leader delle Conferenze europee sul contributo della donna nella primavera araba (la prossima si terra’ a Istanbul nel mese di novembre) – Cosi’ la Tunisia manifesta la volonta’ di rinunciare non solo alla democrazia, ma anche alle antiche tradizioni di considerazione nel ruolo della donna che persino la dittatura rispettava”. ”Anche se il progetto di costituzione prevede la giusta lotta alla violenza contro le donne – aggiunge Fatiha Saidi – quell’emendamento vanifica tutti i valori innovativi. Perche’ la mancata uguaglianza e’ gia’ di per se’ una violenza, addirittura prevista dalla legge fondamentale. Invito, quindi, l’Assemblea costituente a considerare indispensabile la parita’ tra uomo e donna, com’e’ sempre stato in Tunisia”.