TUNISIA. Ennahda vince con 41,47%, scontri per lista cancellata

TMNews, 28 ott 11 –

Il partito islamico Ennahda ha vinto le elezioni del 23 ottobre in Tunisia con il “41,47% dei voti”, nove mesi dopo la caduta dell’ex presidente Ben Ali: è questo il risultato finale comunicato ieri dalla Commissione elettorale locale(Isie). Ennahda ottiene così 90 seggi sui 217 disponibili nella nuova assemblea costituente. Il partito islamico ha preceduto, nelle preferenze dei tunisini, il ‘Congrès pour la République’, che ha ottenuto il 13,82% dei voti e 30 seggi, e il partito Ettakatol, che con il 9,68% avrà 21 rappresentanti. La lista ‘Petition populaire’ – sorpresa di queste elezioni – ha ottenuto 19 seggi malgrado sia stata cancellata in sei circoscrizioni “per irregolarità nei finanziamenti”. La decisione di invalidare parzialmente i risultati di Petition Populaire ha scatenato l’immediata protesta dei suoi sostenitori che sono scesi in piazza. Circa duemila persone, in maggioranza giovani, hanno manifestato a Sidi Bouzid ed hanno tentato di fare irruzione nella sede del partito Ennahda. Sono state lanciate pietre e sono state infrante porte e finestre della sede locale di Ennahda. Numerosi pneumatici sulla strada principale sono stati dati alle fiamme: “con il nostro cuore e il nostro sangue, sosteniamo Sidi Bouzid”, hanno urlato i manifestanti. Secondo l’agenzia di stampa tunisina (TAP) “atti di distruzione e di saccheggio hanno riguardato anche la sede del municipio”. Una manifestazione simile si è svolta nella notte anche a Regueb, a una cinquantina di chilometri di Sidi Bouzid, e testimoni hanno detto che sarebbe stato sparato anche un colpo d’arma da fuoco. Non è chiaro se ci siano vittime o feriti. Il leader di Petition populaire, Hachmi Hamdi, ha annunciato che il partito intende ritirarsi per protesta dall’Assemblea Costituente. “E’ in corso una protesta violenta. Le forze dell’ordine stanno provando a contenerla”, ha confermato un portavoce del ministero dell’Interno. D’altra parte, in un’intervista all’agenzia di stampa tunisina Tap, il numero due del partito islamico Hamadi Jebali ha escluso qualsiasi ipotesi di alleanza con Petition Populaire ed ha confermato che la priorità della prossima Assemblea sarà la futura costituzione: ma questo, ha aggiunto, “non potrà avvenire senza che vi sia un consenso dei partiti e dei partner che vi sono rappresentati”. Il numero due di Ennahda, in ogni caso, ha assicurato che il partito non intende “imporre una Costituzione che abroga alcune libertà come la libertà di credo, le libertà individuali, la condizione giuridica della donna e il suo posto nella società”. L’obiettivo, ha aggiunto Jebali, non è neppure quello di “fare ritornare la donna al focolare domestico come affermano i nemici” di Ennahda.