di Ismahan Hassen –
L’UGTT (Union générale tunisienne du travail), l’UTICA (Union Tunisienne de l’Industrie, du Commerce et de l’Artisanat), LTDH (Ligue tunisienne des droits de l’homme) e l’ONAT (Office National de l’Artisanat Tunisien), il cosiddetto “quartetto” degli sponsor del dialogo nazionale tunisino, dopo aver consultato i partiti politici del Paese, hanno presentato un percorso dettagliato per aiutare la Tunisia a superare la sua attuale crisi politica.
La tabella di marcia, resa pubblica lo scorso mercoledì, avrebbe in programma, come primo punto, la necessità di un incontro che riunisca la coalizione di governo e i leader dei partiti politici rappresentati nell’Assemblea Nazionale Costituente (ANC ). Oltre a questo primo punto, la road map proposta avanzerebbe un progetto da portare a termine in un lasso di tempo di 4 settimane e che dovrebbe partire con la formazione di un governo di tecnocrati, guidato da una personalità politica indipendente, i cui membri non verranno proposti come candidati politici le prossime elezioni. Questo governo dovrebbe essere destinato a sostituire l’attuale gabinetto, che dovrebbe annunciare il suo scioglimento di modo da permettere al nuovo governo di godere di tutte le prerogative per poter governare il Paese. Per attuare ciò una mozione di sfiducia contro l’attuale governo deve però essere presentata da almeno la metà dei deputati dell’ANC ed essere votata sulla base di una maggioranza dei due terzi.
Il secondo punto della road map dovrebbe essere quello di mettere riprendere le sedute plenarie dell’ANC e mettere in moto le consultazioni sulla nomina di una personalità indipendente che servirà come prossimo Primo Ministro del Paese.
In terzo luogo, la tabella di marcia prevede il raggiungimento di un accordo per la fine della fase di transizione, ovvero la definizione di un calendario per le prossime elezioni presidenziali e legislative, che andrà poi annunciato all’opinione pubblica dopo essere stato firmato da tutte le parti politiche.
In questo modo, la road map si fonda su tre pilastri fondamentali :
– Completare il lavoro dell’ANC entro quattro settimane dopo l’inizio della prima sessione plenaria del dialogo nazionale. Affrontando anche la scelta dei membri di una grande autorità indipendente per le elezioni entro una settimana e discutendo l’adozione della legge elettorale entro due settimane, prevedendo così l’adozione della Costituzione entro quattro settimane.
– Avviare i colloqui per la scelta di una personalità indipendente, che avrà il compito di formare un governo entro due settimane dopo l’inizio della prima sessione del dialogo nazionale, ragion per cui l’attuale governo dovrebbe quindi presentare le sue dimissioni entro non più di tre settimane.
– L’ impegnarsi da parte dei vari partiti politici, per portare avanti il dialogo nazionale sotto l’egida delle quattro organizzazioni sponsor, nel tentativo di trovare soluzioni efficaci ai problemi che impediscono il buon fine della fase di transizione.
Dopo la presentazione di questa road map, in un comunicato ufficiale Ennadha, il partito islamico che guida la coalizione di governo in Tunisia, ha annunciato la sua approvazione, in linea di massima, al percorso che i mediatori hanno redatto per fare uscire il Paese dallo stallo politico in cui si trova da mesi. La risposta del partito Ennahda si è manifestata attraverso una dichiarazione firmata dal leader del partito, Rachid Ghannouchi, il quale avrebbe affermato la sua “disponibilità immediata ad avviare sessioni di dialogo nazionali per raggiungere accordi su tutte le questioni conflittuali all’interno del Paese”
Oltre alle parole di Ghannouchi, in una dichiar