TUNISIA. Si cerca soluzione a rifugiati non libici provenienti dalla Libia

Ansa, 27 lug 11 –

E’ una corsa contro il tempo quella in cui sono impegnate le strutture dell’Unhcr che operano nei campi istituiti in Tunisia, a Choucha e a Ras Jedir, per accogliere i rifugiati dalla Libia. I campi profughi sono divenuti infatti la destinazione anche di persone che lavoravano nel Paese del colonnello Gheddafi e non possono piu’ tornare nelle rispettive patrie per problemi di sicurezza. Si tratta, in particolare, di eritrei, iracheni, sudanesi ed etiopi. Il programma di ricollocazione dei rifugiati in Paesi terzi sta proseguendo e 25 di loro sono stati trasferiti in Belgio, come riferisce la Tap. Ma molti altri (piu’ di 180) sono ora in arrivo e per essi si sta cercando di trovare una soluzione definitiva, dal momento che la loro condizione e’ diversa da quella dei libici, che sperano di potere rientrare una volta finite le ostilita’. In questi giorni i rappresentanti dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati hanno in corso contatti con una decina di Paesi, che si sono detti disponibili ad accogliere dei rifugiati. Tra essi anche gli Stati Uniti, che sta valutando la posizione di 239 persone, dando una disponibilita’ ad accoglierne complessivamente 2000.