Turchia. Ankara chiede aiuto a Lula per entrare nei BRICS+

di Andrea Costanzo

La scorsa settimana, durante il G7 che si è tenuto in Puglia, a margine dei colloqui ufficiali ve ne è stato uno fra i cosiddetti “invitati speciali”, ovvero tra il presidente turco Recep Tayyp Erdogan e quello brasiliano Lula. Durante il colloquio si è soprattutto parlato di una possibile adesione ai BRICS+ della Turchia. L’iniziativa ha destato un certo stupore mediatico in quanto la Turchia è paese membro della NATO, per quanto ha sempre mantenuto una sorta di doppio binario con la Russia, basti pensare all’acquisto dei sistemi difensivi S-400 pensati proprio per abbattere gli F-35 dell’Alleanza Atlantica.
I due presidenti hanno discusso anche del miglioramento delle relazioni diplomatiche non solo in ambito di politica estera, da cui l’annuncio di Erdogan di visitare il Brasile a novembre per il vertice dei G20 e il sostegno di Lula alla causa palestinese, ma anche nella cooperazione economica, agevolata proprio dal possibile ingresso nei BRICS+ della Turchia.
Sia Erdogan che Lula vedono ormai le istituzioni internazionali come Onu e Wto come obsolete, come pure considerano la possibilità della de-dollarizzazione e la creazione di un nuovo sistema di pagamento internazionale, tema di cui si è discusso di recente al Forum di San Pietroburgo con la creazione della moneta digitale “unit”, annunciata da Vladimir Putin.
Continuano quindi ad essere gettate, seppure con gradualità, le basi di un nuovo ordine mondiale multipolare nonostante le tensioni internazionali, ed anche il sostegno del Brasile all’adesione della Turchia ai BRICS+ rappresenta una novità nel quadro geopolitico internazionale, sino a qualche tempo fa si impensabile.