TURCHIA. Erdogan attacca Auster, ‘non vuole venire? Non ci serve scrittore Usa, troppi cronisti detenuti’

Ansa, 1 fb 12 –

Il premier turco, Recep Tayyip, ha minimizzato l’annuncio dello scrittore americano Paul Auster, il quale non intende recarsi in Turchia perche’ ci sono troppi giornalisti in galera, sottolineando che il suo Paese non ha bisogno della presenza di questo intellettuale. ”Dice che si rifiuta di venire in Turchia in quanto ritiene che la Turchia sia anti-democratica” e ”a causa dei giornalisti incarcerati”, ha ricordato Erdogan a una riunione del suo partito. ”Come se avessimo bisogno di te”, ha detto ancora il premier, rivolgendosi idealmente ad Auster secondo quanto riferiscono siti turchi. ”Che differenza fa se vieni o no? La Turchia perderebbe prestigio?”, ha chiesto retoricamente il premier. L’ebreo-americano Auster, autore fra l’altro della ”Trilogia di New York” pubblicata in Italia da Einaudi, aveva detto al quotidiano d’opposizione turco Hurriyet: ”Mi rifiuto di venire in Turchia a causa di giornalisti e scrittori imprigionati”. Il riferimento e’ agli oltre 100 professionisti dell’informazione, soprattutto della minoranza indipendentista curda, in carcere con accuse varie, che hanno suscitato critiche di molte istituzioni internazionali che vedono in questi arresti la conferma di una democrazia carente in Turchia. ”Questo scrittore – ha detto ancora Erdogan – ha reso la sua piu’ recente visita ad Israele nel 2010, come se Israele fosse un Paese democratico, laico, dove i diritti umani sono rispettati senza limiti. Quanto sei ignorante!. Israele e’ uno stato confessionale. Non e’ Israele che bombarda Gaza?”, ha chiesto il primo ministro del Paese che da quasi due anni è in profonda crisi diplomatica con lo Stato ebraico, a causa dell’enclave palestinese sotto assedio, in particolare dopo l’assalto israeliano alla nave Mavi Marmara, che trasportava aiuti a Gaza, nel quale sono morti nove attivisti filo- palestinesi turchi. Il premier islamico-moderato, con l’occasione, e’ tornato a difendere l’asserita legittimita’ delle custodie cautelari cui sono sottoposti i giornalisti in carcere, accusati in molti casi di complicita’ nel presunto tentativo di golpe attribuito all’ organizzazione ultralaicista Ergenekon. Erdogan inoltre ha criticato il principale partito di opposizione turco, il Chp, per l’appoggio dato allo scrittore e ha mostrato documenti degli anni Quaranta che dimostrano la censura esercitata da quella formazione quando era al potere, L’ultima opera di Auster, ”Winter Journal”, e’ stato tradotto in turco e pubblicato prima in Turchia e solo dopo negli Usa. Erdogan, cercando un ruolo guida in Medio oriente, si profila spesso come un difensore dei diritti dei palestinesi e avversario di Israele con cui la Turchia era alleata fino ad un paio di anni fa.