UCRAINA. Ashton a Kiev per dare il sostegno dell’Ue. Venti di secessione

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ashtonIl capo della diplomazia europea, Catherine Ashton, si è recata a Kiev dove ha incontrato i rappresentanti dell’opposizione Arseniy Yatnesyuk dell’Unione Pan-Ucraina ‘Patria’, Vitaliy Klitschko dell’Alleanza Democratica Ucraina per le Riforme e Oleh Tyagnybok dei nazionalisti di Svoboda: Ashton ha garantito il sostegno dell’Europa non appena sarà stato formato il nuovo Esecutivo ed ha discusso delle misure per garantire l’unità del paese nel momento in cui si fanno sempre più forti le spinte secessioniste fra la parte occidentale e quella orientale. Altro argomento trattato è quello dell’assistenza per l’emergenza economico-finanziaria, dal momento che l’Ucraina ha autonomia per pochi mesi: stretta dai 30 mld di dollari di debito con le banche russe e la Gazprom, Kiev stava per ricevere altri 15 mld dalla Russia proprio grazie al passaggio con l’Unione doganale di Putin. Ora è stato chiesto un aiuto all’Unione europea di 25 mld di dlr.
La prevista formazione del nuovo governo transitorio è stata rinviata a giovedì per la necessità di prolungare le consultazioni, ma nel frattempo i deputati ucraini hanno chiesto il deperimento alla Corte dell’Aja dell’ormai decaduto presidente Yanukovich, come pure dell’ex ministro dell’Interno, Vitaly Zakharchenko, e dell’ex procuratore generale di Kiev, Viktor Pshonka. Sono accusati della morte di almeno 100 persone nei disordini delle ultime settimane e del ferimento di almeno 2mila.
Mentre nella parte orientale ed in Crimea, dove sembra si sia rifugiato Yanukovich, si susseguono le manifestazioni filorusse e quindi di sostegno all’ancien regime, da Mosca il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha messo in guardia sulla pericolosità del tentativo di costringere l’Ucraina a scegliere da quale parte stare, se con l’Occidente o con Mosca. Ha comunque affermato, per quanto sembri poco realistico, che la Russia non intende interferire negli affari interni ucraini.