Ucraina. Gli Stati Uniti sospendono la fornitura di armi a Kiev

di Mariarita Cupersito

Arriva direttamente dalla Casa Bianca la conferma che gli Stati Uniti hanno interrotto alcune consegne di armi all’Ucraina, compresi i missili antiaerei. “Questa decisione è stata presa per mettere al primo posto gli interessi americani, a seguito di una revisione da parte del Dipartimento della Difesa dell’assistenza militare fornita dal nostro Paese ad altri Paesi in tutto il mondo”, ha dichiarato la vice portavoce della Casa Bianca, Anna Kelly.
A seguito della decisione, l’Ucraina ha convocato l’incaricato d’affari americano. Stando a quanto dichiarato dal ministero degli Esteri ucraino, Kiev ha sottolineato “l’importanza cruciale” delle forniture militari statunitensi nella difesa contro l’invasione russa, evidenziando al diplomatico statunitense che i ritardi negli aiuti militari “incoraggeranno” Mosca. L’Ucraina ha dichiarato di volere dagli Usa concrete informazioni circa l’interruzione di alcune forniture di armi. “Stiamo chiarendo la situazione. Credo che tutto sarà maggiormente comprensibile nei prossimi giorni”, ha dichiarato il consigliere presidenziale Dmytro Lytvyn alla stampa.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha commentato che meno armi vengono fornite a Kiev, più è vicina la fine del conflitto, come riportano le agenzie russe. “Da quello che capiamo, la ragione di questa decisione sono i magazzini vuoti, una carenza di armamenti. Ad ogni modo, meno armi vengono fornite all’Ucraina, più vicina è la fine della guerra”.
Il ministero della Difesa ucraino ha intanto fatto sapere di non aver ricevuto alcuna notifica ufficiale circa la sospensione o revisione dei programmi di fornitura di assistenza alla difesa da parte di Washington, chiedendo dunque un colloquio telefonico con i colleghi americani.
“Le consegne continuano ancora oggi”, ha affermato Mikhailo Podolyak, principale consigliere di Zelensky. “Sembrerebbe molto strano, disumano, interrompere la fornitura di sistemi antimissile, diciamo, in particolare di sistemi Patriot”.
Come riportato dalla Cnn sulla base di una valutazione dell’intelligence condotta da funzionari ucraini, la Corea del Nord sarebbe pronta a triplicare il numero delle sue truppe impegnate a combattere per Mosca lungo la linea del fronte con l’Ucraina, inviando altri 30mila soldati circa. Le truppe potrebbero arrivare in Russia nei prossimi mesi, sommandosi agli 11mila soldati inviati lo scorso novembre per respingere l’incursione di Kiev nella regione russa di Kursk.
Il sospetto è che Donald Trump voglia costringere l’ucraino Volodymyr Zelensky al dialogo con Vladimir Putin, ed è noto che tra Washington e Kiev oggi non corra buon sangue proprio per la testardaggine del presidente ucraino nel voler continuare il conflitto fino alla, forse impossibile, vittoria contro la Russia.
Le armi bloccate, per cui Kiev si starebbe muovendo per acquistarle attraverso i partner europei, erano in realtà già state assegnate: si tratta di 92 missili AIM-7 Sparrow, 30 MSE PAC-3, 8496 colpi da 155 mm, 142 missili AGM-114 Hellfire, 252 GMLRS, 25 missili Stinger e 125 cannoni anticarro AT-4.
Difficilmente la strategia di Kiev di ottenerle attraverso una partita di giro andrà a buon fine, dal momento che gli Usa potrebbero poi rivalersi sugli alleati.