UCRAINA. Il Parlamento locale vota la secessione ed il passaggio con la Russia

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crimea flagIl Parlamento della Repubblica autonoma di Crimea ha votato all’unanimità una mozione per affermare la secessione dall’Ucraina e quindi unire la penisola al territorio russo; ha quindi indetto un referendum per il 16 marzo prossimo per sottoporre la decisione al voto popolare, in anticipo sulla data fissata precedentemente del 30 marzo.
A dimostrare la regia di Mosca, sono in itinere presso la Duma, il Parlamento di Mosca, sia una proposta di legge che permetterebbe ai cittadini stranieri russofoni che abbiano vissuto in Russia di ottenerne la nazionalità, sia, come ha spiegato il presidente Dmitry Medvedev, una proposta che consenta alla Russia di integrare “parti di Stati stranieri” che intendano unirsi alla Federazione Russa.
In Crimea i russofoni sono il 60%, gli ucraini il 26% ed i tatari, che da sempre hanno abitato quella terra prima delle deportazioni imposte da Stalin, il 12%.
In realtà la penisola ha un ruolo strategico per la Russia, che a Sebastopoli ha la base della flotta del Mar Nero.
Restano ora da vedersi le implicanze sul piano politico e diplomatico del voto auto determinativo: Kiev ha già bollato l’iniziativa come “incostituzionale”, mentre gli Stati Uniti hanno già bloccato le emissioni di visti di ingresso e hanno disposto il congelamento dei beni per una serie di personalità russe e ucraine “più direttamente coinvolte nella destabilizzazione dell’Ucraina e della Crimea”.