di Guido Keller –
Vladimir Putin sta rispondendo con la mano pesante all’offensiva ucraina nella regione russa di Kursk, con bombardamenti continui su obiettivi in diverse località, comprese infrastrutture elettriche nell’evidente proposito di rendere difficoltoso il traffico ferroviario. Tra ieri e oggi hanno perso la vita 9 persone in attacchi su diverse città, e nella capitale Kiev in molti si sono rifugiati nella metropolitana per sfuggire a droni e missili. Colpita la centrale elettrica di Vyshgorod, situata nei pressi della capitale, fortunatamente intatta la grande diga.
L’aumento della pressione da parte dei russi si spiega con la risposta alla sortita ucraina in Russia e ai continui tentativi di colpire obiettivi militari e infrastrutturali, e già il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ai paesi occidentali di poter usare i missili a lungo raggio da loro forniti per colpire obiettivi in profondità nel territorio russo. Il ministro degli Esteri Un’eventualità che alzerebbe ulteriormente l’asticella del conflitto in un momento in cui cresce il dissenso degli ucraini nei confronti del loro presidente, accusato di aver sguarnito il fronte difensivo per un attacco insensato nella regione agricola di Kursk impegnando le migliori unità e i migliori mezzi a disposizione. E’ infatti sotto gli occhi di tutti che l’indebolimento delle difese sta facilitando l’avanzata dei russi nella parte orientale dell’Ucraina, mentre nella regione di Kursk i movimenti degli ucraini sono contenuti al costo di gravi perdite da entrambe le parti.