Ucraina. Sospesi gli attacchi alle infrastrutture energetiche

di Enrico Oliari

A seguito del lungo colloquio telefonico fra il presidente Usa Donald Trump e quello russo Vladimir Putin, i comandi ucraini e quelli russi hanno disposto di sospendere gli attacchi alle infrastrutture energetiche. Sei droni russi in volo e diretti su infrastrutture nella regione di Nikolaev sono stati fatti auto esplodere in volo, mentre uno è stato intercettato da un caccia delle Forze aerospaziali russe.
La tregua, parziale, è di 30 giorni, ma Trump conta di prolungarla in modo completo per poi arrivare alla fine della guerra. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si è sentito al telefono con il capo della Casa Bianca, ha reso noto su X di aver accettato la sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche e civili “quale primo passo per giungere alla fine della guerra”.
Putin aveva chiesto anche la sospensione della collaborazione di intelligence tra gli Usa e l’Ucraina, ma la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt ha risposto ai giornalisti affermando che “continuerà”.
Trump ha anche proposto che le centrali elettriche ucraine passino sotto la proprietà degli Usa al fine di garantirne efficienza e protezione. A differenza degli europei, che insistevano sulle forniture di armi di attacco all’Ucraina, il presidente Usa ha accettato di far arrivare a Kiev batterie da difesa Patriot, come richiesto da Zelensky.