UCRAINA. Tutto pronto per accordo Ue, ma resta nodo Tymoshenko

TMNews –

timoshenkoA questo punto è ormai una decisione solamente politica. Dopo che mercoledì la Commissione Europea ha fatto il passo tecnicamente necessario per arrivare alla sigla dell’Accordo di associazione con l’Ucraina nei tempi e nei modi previsti, e cioè al vertice di Vilnius il prossimo novembre, il nodo sul tavolo delle trattative tra Kiev e Bruxelles rimane quello del caso di Yulia Tymoshenko. Dall’Europa, con la decisione della Commissione di dare l’avvio formale alla procedura di preparazione alla firma dell’Accordo tra sei mesi, è arrivato il via libera alla nuova fase del processo di integrazione su cui però pesa il destino dell’eroina della rivoluzione arancione, condannata a sette anni di reclusione e ora in soggiorno forzato nell’ospedale di Kharkiv. Bruxelles ha fatto sapere a chiare lettere che la sottoscrizione dell’Accordo dipende da come Kiev si comporterà in merito alla vicenda dell’ex premier e le decisioni adottate ieri riguardano appunto solo passaggi formali e non l’esito del negoziato. Già nel dicembre 2012 l’Ue ha posto nero su bianco le precondizioni per la firma dell’accordo, chiedendo alle autorità ucraine riforme concrete nel campo della giustizia selettiva e delle riforme democratiche. Al vertice bilaterale del febbraio scorso è arrivato l’ultimatum della Commissione con la richiesta di passi concreti entro maggio e con le decisioni di questa settimana la palla passa a questo punto definitivamente all’Ucraina.
Su carcerazione ex premier nessun cedimento da Kiev Kiev, 17 mag. (TMNews) – Da Kiev il capo dello Stato Victor Yanukovich ha risposto per ora solo con la grazia all’ex ministro degli Interni Lutsenko, ma sul versante più caro a Bruxelles, quello di Yulia Tymoshenko, non ha per ora mostrato alcun cedimento. Anzi, le bacchettate arrivate da Strasburgo un paio di settimane fa, quando la Corte dei diritti dell’uomo ha richiamato l’Ucraina in merito all’arresto illegittimo dell’ex primo ministro durante il processo che poi l’avrebbe vista condannata, sono state accolte alla Bankova sì con un certo fastidio, ma non hanno smosso di un millimetro il presidente. I due processi in corso contro Tymoshenko sono ancora aperti e Yanukovich ha ribadito più volte che una grazia è possibile sono quando la giustizia avrà fatto il suo corso. Ieri Jan Tombinski, ambasciatore dell’Ue a Kiev, ha affermato che dall’Ucraina sono stati fatti sì progressi rispetto al passato, ma non ancora abbastanza. “Se dovessi dire adesso se l’Accordo sarà firmato o meno, direi di no”, ha detto il diplomatico sostenendo come l’Europa si aspetti nel futuro prossimo ulteriori passi in avanti. L’Ue dunque attende che Yanukovich faccia la prossima mossa, subordinando la firma dell’Accordo alla liberazione di Yulia Tymoshenko, e continua il monitoraggio attento delle vicende ucraine. Alla fine del mese è previsto a Kiev l’arrivo della missione guidata dall’ex presidente polacco Alexander Kwasniewski e dall’ex presidente del parlamento europeo Pat Cox. Domani è in calendario nella capitale una grande manifestazione indetta dall’opposizione a favore dell’integrazione europea e contro Yanukovich.