Ue. Covid-19: contratto con la Moderna per 300 milioni di dosi di vaccino

di Elisabetta Corsi

La Commissione europea ha approvato un secondo contratto con la società farmaceutica Moderna che prevede l’acquisto di altre 300 milioni di dosi (150 milioni nel 2021 e altri 150 nel 2022) per conto di tutti gli stati membri dell’Unione Europea. Il contratto, che prevede anche la possibilità di donare il vaccino a paesi a basso e medio reddito o di redistribuirlo ad altri paesi europei, si basa sul portafoglio di vaccini che saranno prodotti in Europa, comprendente quelli già firmati con Biontech/Pfizer, AstraZeneca, Sanofi-GSK, Janssen Pharmaceutica NV, Curevac e Moderna. Questo permetterà all’Europa di disporre di 2.6 miliardi di dosi, una volta dimostrata la sicurezza e l’efficacia dei vaccini.
La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che “Oggi ci siamo assicurati altri 300 milioni di dosi del vaccino anti COVID-19 prodotto da Moderna, che è già utilizzato nell’Unione Europea. Ci avviciniamo così al nostro obiettivo principale: garantire a tutti gli europei l’accesso a vaccini sicuri ed efficaci nel minor tempo possibile. Con un portafoglio che può arrivare fino a 2,6 miliardi di dosi potremo rendere i vaccini disponibili non solo ai nostri cittadini, ma anche ai vicini e ai partner dell’Ue”.
Il vaccino Moderna si basa sull’RNA messaggero che, trasferendo le istruzioni del DNA al meccanismo di produzione delle proteine delle cellule, svolge un ruolo fondamentale nella risposta anticorpale. Tali istruzioni premettono la produzione di frammenti innocui del virus che il corpo umano utilizza per costruire una risposta immunitaria al fine di prevenire o combattere la malattia.
La Commissione ha deciso di finanziare questo vaccino basandosi su una solida valutazione scientifica, sulla tecnologia utilizzata, sull’esperienza delle aziende impegnate nello sviluppo dei vaccini e sulle loro capacità di produzione per l’approvvigionamento dell’intera Ue e di potenziale sviluppo di vaccini per contrastare le varianti del coronavirus.