UE. E’ bagarre fra Francia e GB

Ansa, 16 dic 11 –

di Paolo Levi – Altro che ‘entente cordiale’: dalla tripla A fino al patto europeo, e’ bufera tra Francia e Gran Bretagna. Tanto che oggi, il vice-premier di Londra, Nick Clegg, non ha nascosto la sua irritazione e nel corso di un colloquio telefonico con il premier francese Francois Fillon ha bollato come ”inaccettabili” i commenti francesi sull’economia britannica. A far perdere la pazienza ai britannici, e’ stato il ministro delle Finanze di Parigi, Francois Baroin, che intervenendo questa mattina su radio Europe 1 ha detto che la situazione economica della Gran Bretagna è ”molto preoccupante” ed ”e’ preferibile essere francese che britannico in questo momento dal punto di vista economico”. In questi ultimi giorni, la ritrovata unita’ tra i due Paesi, cosi’ fieramente manifestata durante l’intervento in Libia – nonche’ dal legame personale tra il presidente Nicolas Sarkozy e il suo (ex?) ‘amico’ David Cameron, il giovane premier di Sua Maesta’ – e’ andata in frantumi, sostituita da una guerra verbale senza esclusione di colpi. Con molti esponenti francesi, oltre allo stesso Baroin, che hanno moltiplicato i loro attacchi al veleno contro il Regno Unito, l’unico Paese dell’Ue ad aver rifiutato, nell’ultimo summit di Bruxelles, il principio di un nuovo trattato per rafforzare la disciplina di bilancio. Tanto che oggi Francois Fillon ha chiamato dal Brasile Nick Clegg per ”fugare i malintesi”. Per tutta risposta il vicepremier lib-dem, europeista, gli ha detto che i recenti commenti francesi sull’economia britannica sono “inaccettabili”. Clegg ha anche esortato il braccio destro di Sarkozy a compiere passi ”per calmare la retorica”, a cinque mesi dalle presidenziali francesi del 2012. Eppure, appena ieri, era stato lo stesso Fillon a soffiare sul fuoco dell’orgoglio di Londra sottolineando che ”i nostri amici britannici sono ancora piu’ indebitati di noi e hanno un deficit piu’ elevato”, ma le agenzie di rating ”sembrano non aver notato nulla”. Parole in linea con quelle del governatore della Banca centrale francese Christian Noyer, che sempre ieri ha detto che Londra prima di Parigi merita un eventuale declassamento. “Un declassamento (della Francia) – ha affermato Noyer – non mi sembra giustificato dai fondamentali economici. O nel caso, dovrebbero cominciare dal ridurre il rating della Gran Bretagna, che ha un deficit maggiore, altrettanto debito, più inflazione, una crescita più debole e un credito che crolla”. Prima ancora dell’intervento di Clegg, oggi Downing Street ha nuovamente respinto le critiche di Parigi, sottolineando che il suo piano per il quasi azzeramento del deficit nei prossimi 5-6 anni e’ ”credibile” ed e’ stato ”approvato da numerosi organismi internazionali”. Sui media britannici le affermazioni dei francesi sono suonate come un insulto all’orgoglio nazionale (”La Francia ha dichiarato una guerra verbale alla Gran Bretagna”, scrive il Daily Telegraph). Parole che sono arrivate sulla scia delle accuse – rivelate mercoledi’ scorso dal settimanale satirico francese Le Canard Enchaine’ e riprese dal Guardian – di Sarkozy a Cameron, con l’inquilino dell’Eliseo che rimproverava al collega di essersi comportato come “un bambino cocciuto” al vertice di Bruxelles. Un’altra conferma, se ce ne fosse ormai bisogno, del cattivo sangue che scorre tra le due sponde della Manica dopo la mancata stretta di mano tra presidente francese e premier Gb al termine del summit a 27.