Ue. Nuove sanzioni a otto funzionari del regime nicaraguense

di Alberto Galvi

L’Unione Europea ha imposto sanzioni a otto funzionari nicaraguensi per la repressione operata nei confronti dei leader dell’opposizione e degli aspiranti presidenti del paese centroamericano.
Tra i funzionari sanzionati c’è anche uno dei figli di Daniel Ortega e Rosario Murillo, vicepresidente e moglie del presidente stesso. Le sanzioni portano a quattordici il numero di nicaraguensi ora inseriti nella lista nera dell’Ue. Essi sono ritenuti responsabili di gravi violazioni dei diritti umani in Nicaragua, con azioni che hanno minato la democrazia e lo stato di diritto. I funzionari sanzionati sono soggetti al congelamento dei beni, ed i cittadini e le imprese dell’Ue sono soggetti al divieto di mettere loro fondi a disposizione. Inoltre non potranno viaggiare o transitare nel territorio dell’Ue.
Dall’inizio di giugno, il governo di Ortega ha avviato un’ondata di arresti di esponenti dell’opposizione e di candidati alla presidenza, di questi sette in grado di sfidare Ortega.
Il presidente ha giustificato gli arresti affermando che la sua amministrazione sta perseguendo i criminali che stanno tramando un colpo di Stato.
La maggior parte sono stati arrestati in base a una controversa legge approvata dal parlamento nicaraguense a dicembre, ampiamente criticata come mezzo per congelare gli sfidanti e mettere a tacere gli avversari. La repressione ha provocato la condanna da parte di osservatori internazionali e di gruppi per i diritti umani.
L’Ue condanna la sistematica repressione da parte delle autorità nicaraguensi nei confronti degli oppositori al regime e ne chiede il rilascio immediato e incondizionato.
Il 2 agosto è stato anche l’ultimo giorno per la registrazione dei candidati presidenziali per le elezioni del 7 novembre. La scorsa settimana la principale alleanza di opposizione del Nicaragua, la CXL (Citizens Alliance for Liberty), ha nominato Oscar Sobalvarro, un ex combattente di destra, e Berenice Quezada, una reginetta di bellezza, come candidati alla presidenza contro Ortega.
A causa della repressione molti nicaraguensi sono disillusi, poiché vedono i loro candidati agli arresti. Si teme quindi un forte astensionismo, ma forse è quello su cui punta Ortega per ottenere il suo quarto mandato.