di Giuseppe Gagliano –
L’Unione Europea (UE) e il blocco economico latinoamericano Mercosur (Argentina, Brasile, Uruguay, Paraguay e Bolivia in fase di integrazione) stanno cercando di finalizzare un accordo di libero scambio che potrebbe trasformare radicalmente le relazioni economiche tra i due blocchi. Tuttavia, mentre alcuni Paesi europei come Germania e Spagna spingono per concludere l’accordo entro la fine del 2024, altri come la Francia si oppongono fermamente, citando preoccupazioni per la protezione dell’agricoltura europea e per i potenziali impatti ambientali.
L’accordo UE-Mercosur mira a creare uno dei più grandi mercati di libero scambio al mondo, eliminando gradualmente le barriere tariffarie e aprendo nuove opportunità economiche per entrambi i blocchi. L’Unione Europea da un lato punta a rafforzare l’export di prodotti industriali come automobili, macchinari e prodotti farmaceutici verso i Paesi del Mercosur, che rappresentano un mercato in crescita e ricco di risorse. Dall’altro lato, il Mercosur cerca di aumentare l’accesso dei suoi prodotti agroalimentari, come carne bovina e alimenti per animali, al mercato europeo, oltre a esportare risorse strategiche come minerali, rame e litio, fondamentali per l’industria tecnologica e automobilistica.
Secondo i dati di Eurostat nel 2023 il valore degli scambi commerciali tra UE e Mercosur ha raggiunto 109,5 miliardi di euro. Le esportazioni dell’UE verso il Mercosur hanno totalizzato 55,7 miliardi di euro, con un focus su macchinari, pezzi di ricambio per automobili e prodotti farmaceutici, che rappresentano il 35% delle esportazioni totali. Le importazioni dall’America Latina, invece, hanno raggiunto i 53,8 miliardi di euro, con beni come bestiame, alimenti per animali, prodotti petroliferi e minerali che costituiscono il 70% del totale.
L’accordo non gode di unanime consenso tra gli Stati membri dell’UE. La Germania e la Spagna in particolare vedono il Mercosur come un’opportunità strategica per espandere la presenza dei loro settori industriali in America Latina. La Francia, invece, si oppone con forza, preoccupata per l’impatto sull’agricoltura europea. Michel Barnier, Primo Ministro francese, ha dichiarato che l’accordo rappresenta una minaccia per gli agricoltori europei, già sotto pressione a causa dei costi di produzione più alti e delle normative più stringenti rispetto a quelle in vigore nei Paesi del Mercosur.
Gli agricoltori francesi temono una concorrenza sleale da parte dei produttori sudamericani, che beneficiano di standard meno rigorosi in termini di qualità e sostenibilità. Questa percezione ha alimentato proteste e richieste di tutela da parte del governo francese, che si oppone all’accordo a meno che non siano garantite misure più severe per proteggere il settore agricolo europeo.
Uno degli aspetti più controversi dell’accordo riguarda il suo potenziale impatto ambientale. L’aumento delle esportazioni di carne bovina e altre merci dall’America Latina potrebbe comportare un’accelerazione della deforestazione, in particolare in Amazzonia, per fare spazio a nuove aree di pascolo e coltivazioni. Questo non solo aumenterebbe le emissioni di gas serra, ma danneggerebbe anche la biodiversità globale e contribuirebbe alla crisi climatica.
L’UE ha cercato di includere clausole sull’ambiente nell’accordo, ma gli ambientalisti e alcune ONG sostengono che queste misure siano insufficienti per prevenire i danni. Il Brasile, in particolare, è stato criticato per la gestione ambientale durante gli anni della presidenza Bolsonaro, e anche con il nuovo governo di Lula da Silva, le preoccupazioni restano elevate.
L’accordo UE-Mercosur rappresenta un’occasione unica per rafforzare i legami economici tra Europa e America Latina, ma al tempo stesso pone sfide significative. Da un lato, potrebbe stimolare la crescita economica e creare nuovi posti di lavoro. Dall’altro, rischia di compromettere settori chiave dell’economia europea, come l’agricoltura, e di aggravare le crisi ambientali.
Per raggiungere un equilibrio, i negoziatori dovranno lavorare su garanzie solide, sia per proteggere i settori vulnerabili dell’UE sia per assicurare che le pratiche commerciali siano sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale. Senza un approccio equilibrato, l’accordo potrebbe diventare un simbolo di divisione piuttosto che di cooperazione.
L’accordo UE-Mercosur rappresenta quindi una sfida cruciale per la politica commerciale e ambientale europea. Mentre alcuni Paesi spingono per la sua rapida conclusione, altri richiedono maggiore attenzione alle implicazioni economiche e ambientali. Il futuro di questo accordo dipenderà dalla capacità dei due blocchi di trovare un compromesso che bilanci le esigenze di sviluppo economico con la necessità di tutelare l’ambiente e garantire condizioni di concorrenza leale.