UNHCR. Nel 2011 numero record di 800.000 rifugiati

TMNews, 18 giu 12 –

Nel 2011 circa 4,3 milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case a causa di guerre o persecuzioni, facendo registrare oltre 800.000 nuovi rifugiati, la cifra più alta dal 2000. Gli altri 3,5 milioni sono rimasti sfollati all`interno del proprio paese, il 20% in più rispetto al 2010. È quanto emerge dal rapporto annuale pubblicato oggi dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), ‘2011 Global Trends’, in cui sono raccolte informazioni e dati sulla portata delle migrazioni forzate provocate da una serie di gravi crisi umanitarie, cominciate alla fine del 2010 in Costa d’Avorio e seguite da altre in Libia, Somalia, Sudan e altri paesi. “Il 2011 ha visto sofferenze di dimensioni memorabili. Il fatto che così tante vite siano state sconvolte in un periodo di tempo così breve implica enormi costi personali per tutti coloro che ne sono stati colpiti – ha dichiarato António Guterres, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati – possiamo solo essere grati del fatto che nella maggior parte dei casi il sistema internazionale atto a proteggere queste persone sia rimasto saldo e che le frontiere siano rimaste aperte. Questi sono tempi difficili”.
Diminuita popolazione in fuga grazie a rientro nelle proprie case Roma, 18 giu. (TMNews) – Alla fine del 2011 in tutto il mondo vi erano 42,5 milioni di persone tra rifugiati (15,4 milioni), sfollati interni (26,4 milioni) o persone in attesa di una risposta in merito alla loro domanda d’asilo (895.000), si precisa nel rapporto. Nonostante l’elevato numero di nuovi rifugiati, la cifra complessiva è risultata inferiore al totale del 2010 (43,7 milioni), soprattutto per effetto del ritorno alle proprie case di un gran numero di sfollati: 3,2 milioni, la cifra più alta da oltre un decennio. Per quanto riguarda i rifugiati, nonostante un incremento nel numero dei rimpatri rispetto al 2010, il 2011 si trova comunque al terzultimo posto per numero di ritorni a casa (532mila) nell`ultima decade. Considerato in un’ottica decennale, il rapporto evidenzia diverse tendenze preoccupanti. In primo luogo, il fenomeno delle migrazioni forzate colpisce numeri maggiori di persone a livello globale, con cifre annuali che superano i 42 milioni di persone in ognuno degli ultimi cinque anni. Inoltre, una persona che diventa rifugiato è probabile che rimanga in tale condizione per molti anni, spesso bloccato in un campo profughi o vivendo in condizioni precarie in un centro urbano: dei 10,4 milioni di rifugiati che rientrano nel mandato dell’Unhcr infatti quasi i tre quarti (7,1 milioni) si trovano in esilio protratto da almeno cinque anni, in attesa di una soluzione alla loro condizione.
Complessivamente l’Afghanistan si conferma il paese d’origine del maggior numero di rifugiati (2,7 milioni), seguito da Iraq (1,4 milioni), Somalia (1,1 milioni), Sudan (500.000) e Repubblica Democratica del Congo (491.000). Circa i quattro quinti dei rifugiati di tutto il mondo fuggono nei paesi limitrofi. Ciò si riflette ad esempio nelle numerose popolazioni di rifugiati presenti in Pakistan (1,7 milioni), Iran (886.500), Kenya (566.500) e Ciad (366.500). Tra i paesi industrializzati il principale paese d’accoglienza è la Germania, con 571.000 rifugiati. Il Sudafrica è invece il primo paese per numero di domande d’asilo ricevute (107.000), confermando la posizione degli ultimi quattro anni. L’Italia, con 58.000 rifugiati, presenta cifre contenute rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea, in termini sia assoluti che relativi. In Francia, Paesi Bassi e Regno Unito i rifugiati sono tra i 3 e i 4 ogni 1.000 abitanti, in Germania oltre 7, in Svezia oltre 9, mentre in Italia meno di 1 ogni 1.000 abitanti. Per quanto riguarda le domande di asilo, nel 2011 sono state presentate poco più di 34.000 domande. Un incremento, rispetto agli anni precedenti, determinato dagli effetti della Primavera araba e della guerra in Libia. Alla fine del 2011, si sottolinea nel rapporto, donne e bambine rappresentavano il 48% di tutti i rifugiati e la metà di tutti gli sfollati e dei rifugiati rimpatriati. Inoltre, il 46% dei rifugiati e il 34% dei richiedenti asilo è composto da bambini e ragazzi con meno di 18 anni.