di Alberto Galvi –
In Uruguay il ministro Germán Cardoso ha annunciato la sua uscita dal governo dopo essere stato oggetto di denunce per l’assegnazione di contratti pubblicitari irregolari. Le denunce, che Cardoso ritiene di essere prive di ogni fondamento, sono state fatte dal destituito direttore nazionale del Turismo, Martín Pérez Banchero, che si è rifiutato di effettuare questi acquisti. Pérez Banchero appartiene al gruppo parlamentare filo governativo “Lista 15”
Il ministro sostiene che queste accuse fanno parte di un’operazione politica. Il CP (Colorado Party) ha chiesto a un comitato etico di studiare l’episodio. Il Frente Amplio propone un’inchiesta parlamentare e chiamerà Pérez Banchero per redigere insieme il primo rapporto.
Cardoso appartiene al CP, che è uno dei partner della coalizione di governo in carica da marzo 2020. All’interno dell’Esecutivo ci sono già stati tre cambi di ministri.
La prima sostituzione nell’esecutivo è avvenuta con le dimissioni di Talvi, il 1 luglio. Al suo posto si è insediato Francisco Bustillo, che fino ad allora era l’ambasciatore uruguaiano in Spagna. Il secondo ministro sostituito è stato Pablo Bartol dello Sviluppo sociale, che è stato sostituito da Martín Lema il 1 maggio 2021. Infine il 22 maggio Luis Alberto Heber, che fino ad allora era ministro dei Trasporti e dei Lavori pubblici, è stato nominato ministro degli Interni dopo la morte improvvisa di Jorge Larrañaga.
José Luis Falero, che fino a quel momento era il vicedirettore dell’OPP (Oficina de Planeamiento y Presupuesto), è diventato ministro dei Trasporti e dei Lavori pubblici, posto che Heber aveva lasciato vacante.
Il 27 giugno Lacalle Pou ha annunciato che l’allora presidente dell’INC (Instituto Nacional de Carnes), Fernando Mattos, avrebbe sostituito Carlos María Uriarte come ministro dell’Allevamento, dell’Agricoltura e della Pesca.
Dopo la denuncia di Pérez Banchero, il presidente dell’Uruguay era sembrato soddisfatto delle spiegazioni di Cardoso, tuttavia le pubblicazioni del quotidiano spagnolo El País e del settimanale locale Busca sulla vicenda hanno indotto Pou a fare marcia indietro e studiare di nuovo la situazione. Dopo le dimissioni, i vertici del PC si sono incontrati per definire quale nome proporranno al presidente Lacalle Pou per guidare il ministero del Turismo.
Già a giugno Lacalle Pou, insieme alla coalizione di governo, aveva sostenuto Cardoso nei confronti dell’opposizione che lo accusava di aver fatto favori personali a un poliziotto sospettato di cinque reati. In questo momento sono sei i ministri del governo di Lacalle Pou che non mantengono più il loro incarico.