Usa. Allarme per il vaccino Johnson&Johnson, ma è un caso di trombosi su un milione

di Elisabetta Corsi –

Il vaccino Johnson&Johnson è stato sospeso dalle autorità sanitarie americane dopo alcuni casi di trombosi. Si tratta di donne tra i 18 e i 48 anni che hanno avuto i primi sintomi 13 giorni dopo la vaccinazione. Uno dei sei pazienti è deceduto a causa della trombosi, mentre un altra è in condizioni critiche.
Secondo la Food and Drug Administration la misura rappresenta un eccesso di prudenza, trattandosi di 6 casi su 6,8 milioni di dosi somministrate. A seguito della notizia il Sudafrica, il primo paese a utilizzare questo tipo di vaccino, ha fatto sapere l’intenzione di sospenderne la sua somministrazione. Per ora il vaccino è stato inoculato a 300mila sanitari.
La decisione farà slittare la consegna delle dosi in tutta Europa compresa l’Italia, che avrebbe dovuto riceverle a breve.
Anthony Fauci, il maggior esperto di Covid-19 negli Usa nonché consulente virologo alla Casa Bianca, ha dichiarato che è ancora troppo presto per sapere se si deciderà di ritirare il farmaco del tutto o meno. Il vaccino Johnson & Johnson era stato approvato negli Stati Uniti il 27 febbraio e finora se ne è fatto un uso limitato rispetto a Pfizer e Moderna.
L’Unione Europea l’ha approvato il mese scorso, e ora si aspettava l’arrivo della prima partita di dosi. In un comunicato l’Ema, Agenzia Europea del Farmaco, ha dichiarato che i controlli di sicurezza sono iniziati la scorsa settimana ma non si riscontrano chiare connessioni tra il vaccino e le trombosi.
Si sono riscontrati gli stessi effetti collaterali sperimentati con il vaccino inglese AstraZeneca. Il comunicato riporta che le persone che hanno ricevuto il vaccino Johnson & Johnson hanno avuto come effetti collaterali un forte mal di testa, dolori addominali, dolori alle gambe, ma anche respiro corto tre settimane dopo la vaccinazione.
L’azienda Johnson & Johnson in un comunicato ha dichiarato che la sicurezza è la prima priorità e ha condiviso tutti i casi di effetti collaterali con le autorità sanitarie. E hanno aggiunto che “siamo consapevoli che eventi tromboembolici, compresi quelli con trombocitopenia, sono stati riportati con i vaccini anti covid-19. Al momento non è stata stabilita una chiara relazione tra questi eventi rari e il vaccino J Johnson&Johnson”. L’azienda ha anche riportato nel comunicato che sono stati esaminati i casi con le autorità sanitarie europee e si è deciso pertanto di ritardare il lancio del vaccino in Europa.
Il ministro italiano della Salute Roberto Speranza intanto prende tempo: “Valuteremo nei prossimi giorni, appena Ema e gli Usa ci daranno notizie più definitive, quale sarà la strada migliore, ma io penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perché è un vaccino importante. Le regioni devono stare a questa impostazione perché chi è più anziano rischia di perdere la vita”. Il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, assicura che gli effetti collaterali del vaccino Johnson & Johnson rappresentano eventi estremamente rari. Ne sono stati individuati 6 su 6,85 milioni di dosi somministrate, il che vuole dire meno di uno su un milione”.