Usa. Armato di machete entra nella casa di un rabbino a Monsey, 5 feriti

di Guido Keller

Un uomo, un afroamericano, è penetrato nella casa di un rabbino a Monsey, ad una cinquantina di chilometri da New York, tentando di compiere una strage. Aveva il viso coperto ed era armato di machete, ed il suo intento era quello di uccidere quanti più ebrei poteva, nel pieno delle festività per il Hannukah. Il bilancio della scellerata azione è stato di 5 feriti, alcuni in gravi condizioni, ma ancora non sono del tutto chiare le motivazioni alla base dell’aggressione. L’uomo è poi riuscito a fuggire dalla casa del rabbino Chaim Rottenberg, attigua ad una sinagoga, nonostante i tentativi dei presenti di fermarlo, quindi si è diretto verso Harlem, dove è stato bloccato dagli agenti di polizia. La sua casa situata a Greewnwood Lake, località non lontana da Monsey, è stata perquisita, indagano l’Fbi e la polizia antiterrorismo.
Monsey è una città di 300mila abitanti di cui quasi un terzo è di religione ebraica, e nel paese c’è paura per i sempre più frequenti episodi di antisemitismo, in particolare nell’area di Brooklyn: il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha parlato di “atto spregevole e codardo”, ed ha aggiunto che “Voglio essere chiaro: l’antisemitismo e l’intolleranza sono ripugnanti e abbiamo assolutamente tolleranza zero per tali atti di odio”.
La comunità ebraica ha chiesto all’Fbi di sorvegliare i luoghi sensibili, ed il procuratore di New York, Letitia James, ha detto che “C’è tolleranza zero per atti di odio di qualsiasi tipo, continueremo a monitorare la situazione” a Monsey.