Usa. Aumenta la C02 e Tangier finisce sotto acqua: lo scetticismo di Trump rasenta il ridicolo

di C. Alessandro Mauceri

L’ostinazione del governo statunitense nel negare i cambiamenti limatici in atto e le cause antropiche di questi fenomeni stanno raggiungendo livelli ridicoli. E non dall’altra parte del pianeta, ma anche a casa loro: l’innalzamento delle acque sta causando la copertura dell’isola statunitense di Tangier, nella baia di Chesapeake Bay, in Virginia.
L’isola di si erge solo quattro metri sul livello del mare. La sua conformazione insieme con la corrosione delle coste hanno causato dal 1850 ad oggi la perdita del 67 per cento della superficie di Tangier. Un fenomeno reso ancora più pericoloso dai sempre più infrequenti allagamenti: gli scienziati prevedono che, nel giro di pochi decenni (entro mezzo secolo), l’isola sarà completamente coperta dal mare.
Che siano in atto cambiamenti climatici che potrebbero conseguenze devastanti è confermato anche dai dati diffusi dai ricercatori della Nasa che hanno rilevato un nuovo record della concentrazioni di Co2 nell’atmosfera. Secondo i calcoli dell’Organizzazione meteorologica mondiale “Le concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosfera hanno raggiunto nuovi record nel 2016 a una velocità senza precedenti”, pari a 403.3 ppm (parti per milione). Livelli che hanno superato da tempo non solo la soglia di sicurezza fissata a 350 ppm, ma anche il cosiddetto “punto di non ritorno”, fissato in 400 ppm. Aumenti che hanno causato “un aumento pericoloso della temperatura”. “L’ultima volta che la Terra ha conosciuto una concentrazione simile è stato 3-5 milioni di anni fa: la temperatura era più alta di 2-3 gradi e il livello del mare superiore di 10-20 metri rispetto al livello attuale”, ricordano i ricercatori dell’agenzia dell’Onu nel rapporto annuale sui gas a effetto serra.
L’aberrazione del presidente degli Usa Donald Trump e degli uomini del suo staff nel sostenere che non sono in atto cambiamenti climatici ha avuto e avrà conseguenze che ormai rasentano il ridicolo: molti abitanti dell’isola infatti, dopo aver dichiarato di non credere che quanto stia avvenendo sia frutto dei cambiamenti climatici, hanno chiesto la costruzione di un muro lungo le coste dell’isola per limitare i danni causati dall’innalzamento del livello delle acque. “Gli abitanti chiedono una parete in grado di prevenire l’erosione – ha spiegato il sindaco della città, James Eskridge – non una conferenza su come salvare il mondo con i pannelli solari”.
Un innalzamento del livello del mare che nell’ultimo periodo, insieme all’erosione costiera, ha subito un’accelerazione aumento proprio a causa dei cambiamenti climatici. E che, nel giro di qualche decennio, secondo i dati di una ricerca condotta da un’università americana, potrebbe causare la migrazione di un miliardo di profughi ambientali. Ma questo, gli abitanti di Tangier (e sopratutto il presidente Trump) non sembrano averlo capito.