Usa. Biden vince, sarà il 46mo presidente

di Guido Keller

E’ stata la Pennsylvania a porre fine al testa a testa al cardiopalmo consacrando Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti. Donald Trump ha sperato fino all’ultimo che il concorrente democratico non arrivasse ai 270 voti elettorali, ma nel tardo pomeriggio sono arrivati da Harrisburg i risultati, a dire il vero con il 99% delle schede scrutinate, che hanno dato con uno scarto di poche migliaia di preferenze i 20 voti elettorali del paese federato a Biden, che così è arrivato a quota 273. Su quello che è ormai il 46mo inquilino della Casa Bianca sono poi convenuti i voti di altri stati: al momento i grandi elettori conquistati sono 290, ma Biden con tutta probabilità andrà oltre i 300 rendendo la sua vittoria schiacciante, come d’altronde aveva pronosticato.
Una vittoria che annichilirebbe le iniziative di Trump di ricorrere nei tribunali e alla Corte suprema contro i risultati degli spogli, soprattutto dei voti per posta e di quelli anticipati. Una vittoria nata in quegli stati della “rust belt” come il Wisconsin, il Michigan e la Pennsylvania, in seria difficoltà economica e sociale a causa della contrazione industriale e di un rilancio di Trump che non è andato oltre i suoi tweet. Voti sono arrivati anche dai grandi territori agricoli, dove le aziende sono entrate in crisi a causa dei dazi, ad esempio sulla soia e sulla carne di maiale, innescati dalla guerra economica con la Cina voluta da “Tycoon”, ed ora Biden è in vantaggio pure in Georgia e Arizona, “vinceremo pure lì”, ha dichiarato.
La prima sfida che aspetta Biden è sicuramente la “dura lotta all’epidemia di coronavirus” da lui promessa, che sta flagellando gli Usa dopo l’incapacità palese di Trump, che per tenere salda l’economia ha portato ad oggi 10 milioni di positivi riconosciuti (+133mila nelle ultime 24 ore) e 233mila decessi. Poi ci sono la sanità pubblica e un maggiore impegno sull’ambiente, probabilmente il rientro negli Accordi di Parigi, una tassazione sopra i 400mila dollari di reddito per sostenere le fasce più deboli e garantire loro l’accesso alla scuola pubblica e alla sanità, la riduzione del carico fiscale sulle aziende che si impegnano per inquinare di meno e una politica estera meno protezionista di quella del predecessore.
Biden e la sua vice Kamala Harris avranno un bel da fare per traghettare gli Usa fuori dalla difficile crisi economica in cui li ha fatto sprofondare Donald Trump, un compito tutt’altro che facile se si pensa che le stesse elezioni di oggi hanno consegnato ai repubblicani il Senato (48 a 46), ed anche alla Camera dei rappresentanti il loro numero è cresciuto per quanto ancora siano in minoranza (+5, 196 seggi contro 214).
Segno che i primi nemici di Trump erano innanzitutto nel suo partito.