Usa. Coronavirus: Pompeo attacca la Cina

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Continuano gli attacchi dell’amministrazione Usa alla Cina per la pandemia di coronavirus, dopo che ieri il procuratore generale del Missouri, Eric Schmitt, ha annunciato una causa contro Pechino per avere omesso informazioni, arrestato gli informatori e negato la reale portata del virus.
Il presidente Usa Donald Trump nei giorni scorsi ha parlato di “conseguenze molto serie” se sarà dimostrato che il Covid-19 è stato prodotto da un’alterazione nel laboratorio di livello 4 di protezione (il massimo) di Wuhan, ed oggi il segretario di Stato Mike Pompeo ha accusato i cinesi di “aver distrutto i campioni” del virus e aver approfittato dell’emergenza per fare pressioni sui Paesi vicini.
Per Pompeo la Cina ha mentito sui dati dell’epidemia omettendo di denunciare l’infezione da subito, come previsto dalle normative Oms, e di aver reso noto il contagio “da uomo a uomo solo dopo un mese”. Inoltre il fatto di aver distrutto i campioni e quindi di non averli condivisi con il resto del mondo “ha reso impossibile seguire l’evoluzione della malattia”.
Nel mirino di Trump c’è anche la stessa Organizzazione mondiale della Sanità, da cui ha sospeso i 400 milioni di dollari di finanziamenti, e il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, eletto con i voti dei 54 paesi africani, i quali sarebbero in mano all’imperialismo economico cinese.