Usa. Cos’è il Moab sganciato sull’Afghanstan

di Guido Keller –

La Moab, la “Madre di tutte le bombe” sganciata ieri in Afghanistan sulle postazioni dell’Isis della provincia di Nangarhar (distretto di Achin), al confine con il Pakistan, ha ucciso 37 miliziani e, come ha spiegato il ministero della Difesa afghano, “ha distrutto tre covi dell’Isis, una serie di bunker e tunnel profondi, oltre a molte armi e munizioni”.
Nello specifico l’ordigno è uno dei convenzionali più potenti esistenti (i russi ne possiedono uno assai più potente, il Foab, del perso di 44 tonnellate), ed è stato prodotto dagli inizi del 2000 in 15 esemplari, innanzitutto per la guerra in Iraq, dove però non è mai stato usato.
Si tratta di una bomba teleguidata che esplode poco prima d toccare il suolo, pesa quasi 10 tonnellate e porta 8.482 kg di di esplosivo ad alto potenziale Rdx, pari a 11 tonnellate tritolo, è lunga 9,17 metri e costa 14,6 milioni di dollari.
E in grado i distruggere ogni cosa in un raggio di 150 metri, ma anche di provocare un terremoto che fa collassare gallerie e bunker sotterranei.
Moab significa Massive Ordnance Air Blast bomb, ma il vero nome è GBU-43: viene sganciata mediante un carrello dentro la stiva di un MC-130 Combat Talon, poiché pe ril suo peso non è possibile servirsi di normali bombardieri.