USA. Cyber-attacco al Pentagono, rubati 24.000 files

Ansa, 14 lug 11 –

Il Dipartimento della Difesa americano ha subito nel marzo scorso uno dei più grandi ‘furti’ informatici della sua storia: 24 mila file sono stati rubati da non meglio identificati ”incursori stranieri” in quello che, secondo il Washington Post, appare essere stato il peggior attacco cibernetico mai subito dalle forze armate americane. Lo ha rivelato oggi il sottosegretario della Difesa Usa, William Lynn, precisando che il cyber-attacco venne portato a una società esterna, ma che è sotto contratto con il Pentagono e che per questo condivide con il ministero della Difesa migliaia di files. Per questo il ministero della Difesa è corso ai ripari e oggi ha presentato la sua nuova ”strategia cibernetica”, un complesso programma militare che dota il Pentagono della più aggiornata tecnologia informatica esistente e prevede l’addestramento sistematico di personale militare specializzato. Per il Pentagono, il mondo cibernetico è ormai a tutti gli effetti uno dei terreni operativi su cui le forze armate sono attive. Non solo, dunque, truppe aeree, terrestri e marine, ma anche cibernetiche, impegnate ogni giorno sui virtuali campi di battaglia del web. Sono minacce che richiedono un aggiornamento continuo, che per loro stessa natura possono arrivare da qualsiasi parte del globo, e che vanno tenute sotto controllo in tempo reale. Inevitabilmente in accordo con l’industria privata, si chiami essa Microsoft, Google, Aopoele, Facebook o altro. Il Pentagono aveva già ammesso, lo scorso agosto, di aver subito nel 2008 un primo attacco cibernetico di vaste proporzioni: in un computer portatile militare venne inserito un codice segreto che agì sul sistema in modo tale da ‘infettare’ sia documenti correnti che documenti classificati. Lynn nel suo intervento ha sottolineato che è spesso difficile, se non impossibile, identificare l’identità di colui o di coloro che portano gli attacchi al sistema. Ma è questa la sfida che il Pentagono intende affrontare: rendere ”minimi” se non ”nulli” gli effetti di un eventuale attacco. ”Ogni giorno – ha detto il neo segretario della Difesa americano, Leon Panetta – vengono identificati e minacciano la nostra sicurezza, la nostra economia e i nostri cittadini qualcosa come 60 mila nuovi programmi di software o loro varianti”.