Usa. Cyber attacco alla Colonial Pipeline, schizza il prezzo del greggio

Marsiglia (FederPetroli Italia), ‘in corso volatilità. Le divisioni di sicurezza investono su ricerche e studi contro il terrorismo cibernetico’.

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Un clamoroso cyber attacco ha colpito venerdì scorso la società statunitense Colonial Pipeline, che controlla 8.850 chilometri di tubi che si estendono sulla costa est del paese e che trasportano 378 milioni di litri di greggio e gas al giorno. L’attacco, di cui ancora non si conoscono i responsabili, ha messo fuori uso l’oleodotto di fatto bloccando le attività di aeroporti e persino di basi militari, e soprattutto ha fatto schizzare il prezzo del Brent a 68,88 dollari al barile.
Il presidente di FederPetroli Italia, Michele Marsiglia, ha affermato che “Almeno a quel che posso ricordare, è la prima volta che assisto ad un cyber attacco ad una infrastruttura petrolifera di tali dimensioni”, indicando che “i greggi subiranno delle forti scosse di volatilità, principalmente il WTI greggio di riferimento Usa, e ci saranno forti operazioni di approvvigionamento di greggio sui mercati finanziari attraverso carichi spot per soddisfare momentaneamente il fabbisogno delle coste americane”.
Il presidente di FederPetroli Italia ha spiegato che “Da tempo anche in Italia le divisioni di sicurezza aziendali stanno investendo con continue ricerche e studi sulla nuova era del terrorismo cibernetico, principalmente nelle raffinerie e sulle piattaforme offshore. Ed è normale che per un tale danno logistico e di fermo venga dichiarato lo Stato di emergenza, specialmente per un paese come gli Stati Uniti. La cosa che sorprende di più e proprio quella di vedere un Paese come gli Usa sempre più globalizzato e all’avanguardia nelle tecniche e misure di sicurezza interna, subire nello stesso tempo tali attentati seppur informatici che ne compromettono in poche ore la totale dipendenza energetica”.