Usa. District of Columbia, 51mo stato. Ma difficilmente avrà il via libera di Trump

di Elisabetta Corsi

A 230 anni dalla creazione del District of Columbia, la Camera dei Rappresentanti ha approvato dopo una votazione storica che prevede la trasformazione del distretto nel cinquantunesimo stato degli Stati Uniti. Un tentativo che si trascinava da anni ma che non era mai riuscito a concretizzarsi per l’ostilità repubblicana a questa prospettiva, stavolta invece è passato con 232 voti favorevoli contro 180, con 19 membri astenuti. Un obiettivo, quasi raggiunto, dopo un quarto di secolo, una regione, dove si trova Washington, i cui cittadini non possono avere rappresentanti in parlamento in quanto si trattava di un distretto e non uno stato.
Le proprietà federali cioè il Mall, il Campidoglio e La Casa Bianca rimangono sotto la giurisdizione congressuale, mentre il resto del territorio diventa il nuovo stato che dovrebbe chiamarsi Washington, Douglass Commonwealth, in onore a Frederick Douglass (primo afroamericano candidato vicepresidente degli Stati Uniti nel 1872 ed abolizionista).
Difficilmente si realizzerà nel concreto la creazione di questo nuovo stato, infatti la legge deve passare in Senato che probabilmente non l’approverà, oltre a un veto già posto dallo stesso presidente Trump.
Per i repubblicani se il problema dei cittadini è di avere dei rappresentanti, sarebbe sufficiente inglobare il District of Columbia nello stato del Maryland (democratico). Altri argomenti contrari vanno dalla Costituzione, in cui i padri fondatori avrebbero intenzionalmente previsto che la capitale della nazione non dovesse essere uno stato, al fatto che l’iniziativa verrebbe ad essere poco conveniente a livello economico e geografico.
A sostegno della proposta Nancy Pelosi, speaker della Camera, la quale ha dichiarato che “le persone del District of Columbia pagano le tasse, combattono guerre, rischiano le loro vite per la democrazia ma allo stesso tempo non possono votare ne’ per il Senato e neppure per la Camera”. Per lei è anche una questione di rispetto della democrazia. Tra i sostenitori anche il candidato alla presidenza degli Stati Uniti, in lotta con Donald Trump per la presidenza, Joe Biden, già vice di Obama.
Il presidente Trump si è dimostrato assolutamente contrario all’idea, e in un’intervista riportata dalla CNN ha dichiarato che “DC non sarà mai uno stato. Intendi il District of Columbia, uno stato? Perchè? Per poter avere due democratici in più, senatori democratici e cinque deputati in più? No grazie. Questo non accadrà mai”.
Per far si che questa proposta diventi legge, oltre all’approvazione delle due camere cioè del Congresso a maggioranza semplice, è necessaria anche la firma del presidente. I repubblicani inoltre sostengono che per prendere una decisione è richiesto un emendamento costituzionale.
A Washington vivono più di 705mila americani ed è una vera e propria roccaforte democratica che conta più abitanti di due stati come Wyoming e Vermont messi insieme. Gli stati del Maryland e della Virginia cedettero la terra nel 1780 per la creazione di una capitale federale lungo il fiume Potomac, e Washington divenne la capitale degli Stati Uniti nel 1790.