USA. Eroe marine fa causa a mercenari, ‘io contrario a vendita a Pakistan armamenti’

Ansa, 29 nov 11 –

Un eroe americano, il sergente dei marine e veterano dell’Afghanistan Dakota Meyer, e’ fuori di se’: ha denunciato una societa’ di contractor che a suo dire lo ha diffamato definendolo mentalmente instabile e con problemi di alcol, impedendogli cosi’ di ottenere un importante impiego nella difesa. Lui che e’ stato insignito dal presidente Barack Obama della Medaglia d’Onore, la piu’ alta onorificenza militare degli Stati Uniti. Ma nella causa, Dakota Mayer, che l’anno scorso ha lasciato il corpo dei marines, lancia anche una pesante accusa: sostiene che la calunnia di cui si sente vittima e’ in realta’ una rappresaglia per essersi detto contrario alla vendita di sofisticate apparecchiature militari al Pakistan da parte della societa’ di contractor in questione, la Bae System, britannica ma con grandi interessi negli Usa. ”Siamo straordinariamente orgogliosi del sergente Dakota”, ha detto Obama nel corso della cerimonia alla Casa Bianca in cui il 15 settembre gli ha consegnato la prestigiosa medaglia. Dakota Meyer e’ il primo marine vivente a riceverla sin dai tempi della guerra in Vietnam (di solito viene concessa alla memoria), e se l’e’ guadagnata sfidando una pioggia di fuoco dei talebani che avevano teso un’imboscata ad una trentina di suoi compagni, americani e afghani. Dakota, andando ripetutamente nell’occhio ciclone, e’ riuscito a portarli quasi tutti in salvo e pure a recuperare i corpi di coloro che non ce l’hanno fatta. Tornato in America ha poi lavorato come istruttore prima in una societa’ di contractor e poi alla Bae. Dopo essere venuto a conoscenza dell’intenzione di fornire sofisticati cannocchiali termici per cecchini alle forze pachistane da parte della stessa Bae, Dakota ha scritto una e-mail al suo superiore chiedendo di rinunciare alla vendita. ”Stiamo dando i migliori equipaggiamenti, la migliore tecnologia attualmente sul mercato a persone che notoriamente ci pugnalano alle spalle”, ha scritto nella mail, secondo quanto riferisce il Wall Street Journal che cita le carte della causa, presentata ad un tribunale del Texas. Per via di quella presunta vendita, nel maggio scorso l’ex sergente ha lasciato la Bae, cercando di ottenere un lavoro in un’altra societa’ in cui aveva peraltro gia’ lavorato, ma si e’ visto respingere a causa delle affermazioni diffamanti che il suo superiore avrebbe messo in giro. Non e’ chiaro se i cannocchiali per cecchini siano poi stati venduti al Pakistan. Un portavoce della Bae, Bian Roehrkasse, ha affermato che la decisione finale spetta al Dipartimento di Stato. Mentre per la vicenda del Sergente Dakota, lo stesso portavoce ha affermato che la sua societa’ si difendera’ dalle accuse attraverso il percorso legale. Allo stesso tempo, ha pero’ messo in chiaro che la Bae non vuole certo esser vista come una societa’ che diffama un militare che e’ stato insignito della Medaglia d’Onore e che ora e’ una star delle forze armate Usa.