Usa. Georgia: al Senato vincono i dem. Ora per Trump è una debacle

di Guido Keller

La Caporetto di Donald Trump si chiama Georgia. Lo stato del sud, considerato dai Repubblicani una propria roccaforte, era tra quelli determinanti per l’elezione del presidente degli Stati Uniti, ma lì più di puntare a convincere gli elettori di recarsi alle urne, la macchina propagandistica di Trump ha scommesso sulle accuse di brogli, in particolare per il contestato voto per posta.
Tuttavia oggi in Georgia si è consumata la disfatta della roboante strategia del presidente in carica: la vittoria democratica ai ballottaggi per il Senato è cosa fatta, con il reverendo afroamericano Raphael Warnock che ha battuto il repubblicano Kelly Loeffler, e il democratico ebreo Jon Ossoff che ha superato seppur di misura Devid Perdue.
Con il clamoroso voto in Georgia i repubblicani perdono la maggioranza al Senato e quindi il controllo dell’intero Congresso, dal momento che i democratici già sono in maggioranza alla Camera.
Trump sperava nella vittoria repubblicana per avvalorare le sue tesi di un voto per le presidenziali sfalsato e viziato da “frodi”, e nel suo intervento di ieri in Georgia era arrivato a scagliarsi contro gli stessi Repubblicani, a suo dire colpevoli di “infamia” in quanto “guardiani deboli e inefficaci della nostra Nazione, perché disposti ad accettare la certificazione di numeri alle elezioni presidenziali fraudolenti!”.
Il voto al Senato viene ad essere quindi una cartina al tornasole che confermerebbe la vittoria alle presidenziali in Georgia di Joe Biden, al di là dei tweet infuocati di Trump.
A caldo il neo senatore Warnock ha esultato “Georgia, sono onorato dalla fiducia che hai dimostrato in me, andrò al Senato a lavorare per tutti i georgiani”, mentre Ossoff è stato più laconico dichiarando “Georgia grazie per la fiducia che mi hai accordato”.