Usa. Il Congresso vara sanzioni contro la Russia. Che pensa alle contromisure

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Il Congresso Usa ha introdotto una legge che obbliga il presidente a passare per Senato e Camera prima di assumere iniziative di ritorsione verso altri paesi, di fatto impedendo all’esecutivo di infliggere di propria iniziativa sanzioni. I parlamentari avranno inoltre 30 giorni di tempo per esporre obiezioni e stoppare le iniziative sanzionatorie della Casa Bianca.
A seguito della disposizione il Congresso ha emesso nuove sanzioni per Iran, Corea del Nord e Russia. Tuttavia, per quanto Donald Trump non abbia ancora controfirmato l’iniziativa contro Mosca, il presidente russo Vladimir Putin ha autorizzato un pacchetto di contromisure a cominciare dalla riduzione del personale diplomatico statunitense presente sul suolo russo.
Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, il quale ha precisato che la scelta di non attendere la firma al provvedimento del presidente Usa è stata fatta per dare una risposta “di maggiore significato alla forma in cui è uscita dal Senato”, che “dal punto di vista tecnico va considerata praticamente definitiva”.
Dal ministero degli Esteri si è poi appreso che la riduzione del personale diplomatico statunitense avverrà con il 1 settembre e parificherà i numeri dello staff statunitense in Russia a quello russo negli Usa, ovvero 455 persone.
Una seconda azione di Mosca potrebbe essere quella di vietare l’ingresso in Russia di tutti i membri del Congresso che hanno votato a favore delle sanzioni.
Ora sarà da vedere se Trump porrà o meno il veto al Senato, anche in considerazione del Russiagate.