di Alberto Galvi –
Il presidente ecuadoriano Guillermo Lasso sta cercando di rafforzare i legami del suo paese con gli Usa, ed ha incontrato a Washington il collega Joe Biden. L’Ecuador è uno dei suoi più fedeli alleati degli Stati Uniti in Sudamerica, anche se si tratta di un paese che sta ricevendo molta attenzione dalla Cina come esportatore di petrolio.
La visita di Lasso a Washington avviene nello stesso momento in cui Quito sta cercando di completare un accordo commerciale con la Cina, che quest’anno ha superato gli Stati Uniti come principale partner commerciale dell’Ecuador per i beni non petroliferi.
La già fragile economia dell’Ecuador è stata colpita duramente dall’epidemia di Covid-19. Una delle massime priorità di Lasso è firmare un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti, il quale vede già la partecipazione di Colombia e al Cile.
Nei primi due anni della sua presidenza Biden ha evitato di stipulare nuovi patti commerciali a causa della pandemia, dell’inflazione storica e dei problemi di approvvigionamento provocati dalla guerra della Russia in Ucraina.
A Washington Lasso ha incontrato anche l’amministratore dell’USAID (United States Agency for International Development), Samantha Power, il direttore della CIA (Central Intelligence Agency), William Burns, il presidente della World Bank David Malpass e il presidente della IDB (Inter-American Development Bank) Ilan Goldfajn.
L’alleanza con l’Ecuador è diventata più importante per gli Stati Uniti, poiché gran parte dei paesi sudamericani hanno votato in questi anni per governi di sinistra, limitando lo spazio politico per la cooperazione con Washington. Lasso ha ottenuto una vittoria su Rafael Correa nelle elezioni presidenziali dello scorso anno. Dopo la vittoria ha cercato di cementare un’alleanza strategica con Washington.
La scorsa settimana il Senato degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge che cerca di espandere la cooperazione bilaterale in materia di economia, sicurezza e conservazione dell’ambiente.
Inoltre Lasso deve affrontare un lungo elenco di sfide significative, come la crescente influenza delle bande criminali dietro le recenti rivolte carcerarie, e un’economia agganciata al dollaro Usa che non permette di competere con i paesi vicini, che hanno costi di produzione più bassi.
