Usa. Il presidente Joe Biden ha lanciato a Tokyo l’IPEF

di Alberto Galvi

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha lanciato a Tokyo l’IPEF (Indo-Pacific Economic Framework), che vede coinvolti altri 12 paesi: Australia, Brunei, India, Indonesia, Nuova Zelanda, Filippine, Singapore, Giappone, Corea del Sud, Malesia, Thailandia e Vietnam.
L’IPEF è un tentativo degli Stati Uniti di riaffermare la propria leadership economica nella regione dopo che si sono ritirati dal TPP (Trans-Pacific Partnership), un importante patto commerciale Asia-Pacifico. Nel 2017 è stato firmato un ordine esecutivo per ritirare formalmente l’adesione al TPP da parte dall’allora presidente Donald Trump, che alla fine divenne CPTPP (Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership), un blocco di 11 paesi che ora costituisce una delle più grandi aree di libero scambio del mondo.
Per quanto riguarda l’IPEF, bisogna capire quanto sarà efficace nella pratica per via della sua mancanza di riduzione tariffaria o di altre disposizioni che portino all’apertura dell’accesso al mercato statunitense. Per questa ragione l’IPEF è considerato meno attraente rispetto al CPTPP, il partenariato economico globale regionale RCEP (Regional Comprehensive Economic Partnership).
Il Giappone accoglie con favore il coinvolgimento di Washington nella regione indo-pacifica, con l’IPEF che si basa su quattro pilastri: l’economia digitale, le catene di approvvigionamento, i progetti di infrastrutture per l’energia pulita e i programmi di contenimento delle tasse, il riciclaggio di denaro e la corruzione.
Nella regione indo-pacifica abita il 60 per cento della popolazione mondiale, e nei prossimi 30 anni si prevede che sarà il maggior contributore della crescita globale.