Usa. Imposte sanzioni a personalità e società bulgare per corruzione

di Alberto Galvi –

Gli Usa hanno imposto sanzioni a tre bulgari e a 64 società ad essi collegate per presunta corruzione, tra cui un oligarca accusato di voler creare un canale per i leader politici russi finalizzato a influenzare il governo bulgaro.
La Bulgaria è lo stato membro più corrotto dell’Unione Europea ed il paese balcanico è stato ripetutamente criticato dalla Commissione europea per non essere riuscito a sradicare l’atavico problema.
Il Tesoro statunitense ha affermato di aver imposto sanzioni all’uomo d’affari e oligarca Vassil Kroumov Bozhkov, a Delyan Slavchev Peevski, un ex membro del parlamento, a Ilko Dimitrov Zhelyazkov, un ex funzionario del governo e a 64 società possedute o controllate dai tre. Le sanzioni impediscono ai bulgari e alle società nella lista nera di accedere al sistema finanziario degli Usa, congelando i loro beni e impedendo agli americani di trattare con loro.
L’Ue ha uno statuto per contrastare le sanzioni statunitensi con cui può legalmente vietare a qualsiasi azienda dell’Ue di rispettarle, sebbene non sia mai stato utilizzato. Se fosse applicato permetterebbe di non riconoscere alcuna sentenza di tribunale Usa che imponga sanzioni.
Il primo ministro ad interim bulgaro Stefan Yanev ha dichiarato di essere stato informato telefonicamente dal sottosegretario di Stato per gli affari politici degli Usa Victoria Nuland; la misura arriva prima delle elezioni parlamentari anticipate dell’11 luglio in Bulgaria, ma anche a seguito delle massicce proteste popolari del 2020 contro la corruzione. La scorsa estate l’ex primo ministro Boyko Borissov ha licenziato tre dei suoi ministri nel tentativo di arginare le manifestazioni antigovernative.