Usa. La presidente di Taiwan intenzionata a fare una “scappata”. Trump, ‘inappropriato’

di Enrico Oliari –

La presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen sta battendo il ferro finché è caldo ed ha progettato di recarsi negli Usa nell’ambito della sua visita in America centrale.
Il 2 dicembre scorso Tsai Ing-wen e Donald Trump si erano sentiti al telefono, ufficialmente la prima per congratularsi per l’elezione con il secondo, un’iniziativa che aveva fatto infuriare Pechino, che da sempre non riconosce la Repubblica di Cina.
In realtà la telefonata non era stata di pura circostanza o una gaffe, come la si era fatta passare, bensì rispondeva ad un articolato lavoro preparatorio dell’ex senatore Usa Bob Dole, lobbista del gruppo Alston & Bird, il quale avrebbe impiegato sei mesi di lavoro e di pressioni ad alto livello fra le due parti per lanciare un chiaro segnale volto al riavvicinamento, dopo la rottura delle relazioni diplomatiche nel 1979, quando il politically correct imponeva la politica dell’“one China”.
Gli strali della Repubblica Popolare Cinese non si erano fatti attendere, ed il ministro degli Esteri cinese Wang Yi aveva minacciato che se Trump “tenta di sabotare la politica di ‘Una sola Cina’ o di danneggiare gli interessi strategici della Cina, in fin dei conti sarà per lui come sollevare una pietra, per poi schiacciarsi i piedi da solo”.
Tuttavia per Tsai Ing-wen non c’è occasione migliore di questa per trovare legittimazione, e se si tratta degli Usa, la legittimazione è tutt’altro che secondaria. Per cui, nel contesto del suo viaggio in Honduras, Nicaragua, Guatemala e El Salvador, farà una “scappata” ad Huston e a San Francisco, nonostante Pechino abbia chiesto a Washington di impedirne il transito sul suo territorio.
Il suo scopo è quello di incontrare un membro dell’amministrazione Trump e di dare quindi un chiaro segnale alla Cina e al suo paese, ma Trump ha escluso qualsiasi tipo di incontro commentando che “è un po’ inappropriato” prima di prendere l’incarico il 20 gennaio.