Usa. Mbs e guerra nello Yemen: il Senato contro Trump

Notizie Geopolitiche –

Il Senato degli Stati Uniti ha approvato 63 a 37 una mozione volta a sospendere il sostegno militare all’Arabia Saudita dopo il caso del giornalista Jamal Khashoggi, il quale era entrato il 2 ottobre nel consolato saudita di Istanbul per richiedere documenti di divorzio e da lì non è più uscito in quanto ucciso da un commando di agenti segreti sauditi, 17 le persone coinvolte finora.
Khashoggi, dal 2017 esule negli Usa, era editorialista del Washington Post molto critico nei confronti del principe ereditario Mohamed bin Salman, il quale anche in passato non si è fatto scrupoli nel far arrestare principi e funzionari requisendo loro cifre per svariate centinaia di miliardi di dollari. Non solo tutti gli indizi portano al principe ereditario come mandante dell’efferato omicidio: nei giorni scorsi la stampa Usa ha riportato le conclusioni della Cia che danno Mbs (così viene chiamato il principe) aver impartito ordini al fratello Khalid bin Salman, ambasciatore negli Usa, per consigliare a Khashoggi di recarsi al consolato di Istanbul per ritirare i documenti di divorzio, dove era stata preparata la trappola.
Già nei giorni scorsi il presidente Usa Donald Trump aveva fatto sapere l’intenzione di continuare a fare affari con i sauditi, in particolare di voler onorare le commesse per 110 miliardi di dollari in armi, ma anche stamane il segretario di Stato Mike Pompeo e il capo del Pentagono Jim Mattis hanno chiesto loro di non ridurre l’appoggio alle forze armate saudite.
Ai senatori Usa, anche repubblicani, non è piaciuto l’atteggiamento morbido della Casa Bianca nei confronti di Mohammed bin Salman, come pure il sostegno ai sauditi nella guerra dello Yemen, “dove – ha spiegato all’Afp il senatore democratico Chris Murphy – i sauditi sono fuori controllo. Hanno ucciso più civili quest’anno di tutti gli altri anni di guerra in Yemen”.