Usa. Migranti clandestini: l’amministrazione Trump vuole le espulsioni di massa

di Enrico Oliari

Nonostante i giudici abbiano bocciato il “Muslim ban”, il presidente Usa Donald Trump intende andare avanti per la sua strada sul tema immigrazione, forte anche di un sondaggio realizzato da Harvard-Harris e pubblicato dal sito The Hill che dà il 75% degli intervistati chiedere maggiori controlli sui confini e l’80% sostenere che le autorità locali dovrebbero collaborare con gli agenti federali nell’indicare la presenza di migranti irregolari.
Se c’è, insomma, chi continua a protestare con veemenza nelle città, c’è anche il 52% degli americani che condivide la politica sul tema del presidente, e la sua amministrazione ha annunciato misure drastiche volte a contrastare il fenomeno migratorio, a cominciare dalla sicurezza (ma chiamiamola pure “chiusura”) delle frontiere, per cui verranno assunti 10mila agenti da spedire alle frontiere e giudici per sentenziare sui ricorsi.
Nei giorni scorsi sono stati individuati e arrestati centinaia di clandestini che si sono macchiati di reati, anche piccoli, mentre oggi l’amministrazione Trump parla di espulsioni di massa anche di individui già presenti negli Usa fino a due anni (14 giorni quando governava Barak Obama, altrimenti espulsioni solo per reati gravi e per chi avesse rappresentato un pericolo per la sicurezza del paese).
Il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer ha spiegato che “tutti coloro che sono illegalmente negli Usa potranno essere espulsi in qualsiasi momento”.
La cosa è stata confermata anche dal dipartimento della sicurezza, il quale ha precisato in una nota che “con eccezioni estremamente ridotte, il ministero non escluderà classi o categorie di persone da rimandare in patria”, mentre i ricorsi in tribunale dovranno essere presentati da oltre confine.
Sono milioni i clandestini presenti negli Usa, almeno 11,5 milioni su una popolazione di oltre 325 milioni di abitanti; il numero complessivo degli immigrati (quindi anche regolari) rappresenta il 37,5% della popolazione.
Per il segretario alla Sicurezza interna, John Kelly, quella degli immigrati clandestini è una vera e propria emergenza che comporta “una significativa vulnerabilità nella sicurezza nazionale Usa”: nel decreto viene indicato che sarà l’agente dell’immigrazione a dover espellere chiunque ritenga che “possa rappresentare un rischio per la sicurezza pubblica e nazionale” e che abbia commesso reati anche minori, compreso quello della clandestinità.
In diverse città Usa, specialmente in quelle a ridosso del confine con il Messico, quella dei clandestini è una realtà importante, e sarà da vedere se l’amministrazione Trump riuscirà a passare dalle parole ai fatti laddove gli immigrati senza documenti rappresentano forza lavoro e comunque individui con relazioni famigliari e sociali.