Usa. Mike Pompeo visita alcuni Paesi dell’America Latina in chiave anti cinese e venezuelana

di Alberto Galvi

In questi giorni il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha incontrato i neoeletti presidenti del Suriname, Chan Santokhi, e della Guyana, Irfaan Ali.
La Guyana e il Suriname hanno entrambi una popolazione inferiore a un milione di persone, discendenti degli schiavi africani e dei lavoratori a contratto del subcontinente indiano.
Il segretario di Stato statunitense ha incontrato i leader di quelle nazioni per discutere lo sviluppo economico sulla scia delle recenti scoperte petrolifere in entrambi i Paesi.
Le elezioni all’inizio di quest’anno in Suriname e Guyana hanno portato a cambiamenti nelle presidenze, con esiti dei ballottaggi inaspettati. In Guyana il giuramento di Ali del 2 agosto è arrivato dopo un riconteggio durato 33 giorni e dopo cinque mesi un’elezione generale controversa. In Suriname Santokhi è entrato in carica a seguito di una transizione graduale, dopo la sconfitta schiacciante del 25 maggio del presidente di lunga data ed ex golpista Delano Bouterse.
Mike Pompeo ha lanciato una proposta diretta ai nuovi leader di Suriname e Guyana al fine di promuovere le aziende statunitensi, avvertendo dei rischi che potrebbero arrivare con le società cinesi in vista del boom petrolifero: questi paesi sono stati a lungo produttori ed esportatori di legname e minerali, ma la scoperta di importanti giacimenti di petrolio ha attirato nuovi interessi livello internazionale.
Il Suriname ha fatto notizia all’inizio di quest’anno dopo che le società Apache e Total hanno scoperto il petrolio al largo delle sue coste, mentre la Guyana, che finora ha individuato più di una dozzina di giacimenti, ha portato le riserve stimate a circa 5,5 miliardi di barili. Fu la statunitense Exxon a fare tali scoperte nel 2015.
Il governo di Ali sta però rivedendo l’accordo con l’ExxonMobil, in quanto lo definisce troppo irrisorio perché fornirà solo circa la metà delle entrate alla Guyana.
La Cina ha già fatto piccoli investimenti in entrambe le nazioni, ma sia la Guyana che il Suriname cercano grossi investimenti stranieri in infrastrutture e per questa ragione potrebbero aderire alla BTI (Belt and Road Initiative) cinese, anche se ciò irriterebbe Washington.
Dopo aver incontrato il presidente della Guyana Irfan Ali e il suo gabinetto, Pompeo ha incontrato il ministro degli Esteri Hugh Todd e il segretario generale della Caricom (Caribbean community) Irwin LaRocque, ringraziandoli per aver contribuito a garantire un risultato credibile alle elezioni in Guyana del marzo 2020.
Pompeo ha chiesto il continuo sostegno della Caricom contro le minacce regionali alla democrazia, visto che in precedenza hanno adottato una posizione non chiara negli affari interni del Venezuela, che non è stata accolta con favore dalla Casa Bianca.
Il segretario di Stato americano si è poi recato in Brasile nella città di Boa Vista, nello Stato di Roraima, per colloqui con il ministro degli Esteri brasiliano Ernesto Araujo, ed ha discusso con diversi leader politici del problema dei rifugiati venezuelani e della cooperazione per la sicurezza e della pandemia.
Mike Pompeo incontrerà poi il presidente colombiano Iván Duque per parlare delle problematiche legate al Covid-19, delle minacce alla sicurezza regionale da parte di trafficanti di droga, dei gruppi terroristici e del regime illegittimo di Maduro.
Infine Pompeo si recherà domani a Plano, nello Stato americano del Texas, per discutere le priorità del Dipartimento di Stato alla Prestonwood Baptist Church a sostegno di Trump per le elezioni presidenziali di novembre.