Usa. “Mini accordo” per cancellare i dazi. Perché Trump teme l’avvicinamento dell’Ue alla Cina

di Guido Keller –

Le commissioni dei ministeri del Commercio di Usa e Cina sarebbero giunte ad un “mini accordo” che si tradurrebbe con la graduale riduzione dei dazi e quindi con il raffreddamento della guerra commerciale che a livello globale si sta avvitando in una crisi economica.
Gao Feng, uno dei portavoce del ministero del Commercio cinese, ha comunicato ieri che “Le due parti hanno concordato la cancellazione dei dazi per gradi a seconda degli sviluppi dell’accordo”. Questo sarà sottoscritto dai due leader, Donald Trump e Xi jinping, in una località ancora da stabilire, ma già l’annuncio è bastato per far esultare le borse, a cominciare da Wall Street.
Uno dei punti chiave ancora da smontare è quello della tutela dei brevetti e della proprietà intellettuale, fattore che pesa più dello sbilanciamento commerciale di 300 miliardi di dollari che ha spinto Trump ad iniziare la guerra dei dazi. Questa è partita con la sovrattassa sull’importazione dall’acciaio e dall’alluminio, ma poi è arrivata ad interessare la quasi totalità dei prodotti cinesi importati negli Usa per un valore complessivo di 360 miliardi di dollari, due terzi del totale.
Un’iniziativa che ha spinto la produzione negli Usa, ma che però si è rivelata un sonoro boomerang, non tanto per il fatto che i controdadzi cinesi hanno colpito i produttori di soia e gli allevatori statunitensi, specialmente degli Stati che hanno garantito la base elettorale a Trump, bensì perché l’effetto collaterale è stato quello i avvicinare l’Europa alla Cina. Colpiti dai dazi cinesi anche l’high tech della Silicon Valley e la Boeing, ma le sovrattasse si sono scaricate nella grande distribuzione sui consumatori, con prodotti aumentati del 17%.,
Si trattati un quadro geopolitico che rischia di costare caro agli Usa, poiché i mercati vanno sempre dove conviene, e già è in fase di studio avanzato la Nuova Via della seta, in realtà due direttrici, una per terra e una per mare, che coinvolgeranno Asia, Africa ed Europa.
Per farla breve, a Washington pesa come un macigno la stretta di mano tra il presidente francese Emmanuel Macron e Xi al China International Import Expo che si è svolto in questi giorni a Shanghai, ed il rischio è che tra commerci, cooperazione, intese ed accordi, dal clima al nucleare iraniano, gli Usa vengano gradualmente tagliati fuori.
Cina e Usa sarebbe quindi arrivati a levare in modo simmetrico dazio per dazio man mano che verrà trovata la quadra sugli accordi… sempre che Trump, in perenne campagna elettorale, non cambi nuovamente idea.