Usa. Muro con il Messico: Trump dichiara l’emergenza nazionale. Piovono i ricorsi

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Superato l’ostacolo dello shutdown grazie all’accordo per una barriera al confine con il Messico del costo di circa 1,3 mld di dollari, il presidente Usa Donald Trump ha dichiarando lo stato d’emergenza nazionale, una mossa che gli ha reso immediatamente disponibili 8 mld di dollari per la costruzione di quel muro promesso in campagna elettorale. Si tratta di una somma ben superiore ai 5,6 mld preventivati, ma per Trump la strada è tutt’altro che in discesa, dal momento che di traverso si sono messi un po’ tutti, a suon di ricorsi.
Per i leader democratici di Camera e Senato, Nancy Pelosi e Chuck Schumer, quella di Trump è stata una dichiarazione “illegale”, e “non esiste nessuna crisi”. Per i due esponenti democratici la mossa del presidente “rappresenta una forte violenza alla nostra Costituzione e rende l’America meno sicura”, anche perché “è ricorso a questo escamotage per ottener quanto non riusciva attraverso il processo legislativo costituzionale”.
Per Donald Trump “il muro è necessario per fermare crimini, droga e un’invasione”, ma già sono stati preannunciati i ricorsi del governatore democratico californiano, Gavin Newsom, e dello stato di New York. Trump si è detto certo di vincere ogni ricorso, ma la Corte suprema ha sempre rappresentato un’incognita, anche per i presidenti Usa.