Usa. Per la Cia la Russia avrebbe aiutato Trump a vincere

di Manuel Giannantonio –

Secondo la CIA alcuni agenti russi non si sarebbero accontentati di influenzare le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, ma sarebbero riusciti a far pesare Donald Trump nei confronti della rivale democratica.
Per il Washington Post sembrano quindi delinearsi in modo chiaro le accuse di Washington contro la Russia, dopo che i servizi americani hanno identificato un certo numero di individui “legati al governo russo” che avrebbero fornito al sito Wikileaks migliaia di email ottenute illegalmente grazie all’hackeraggio dei computer dei server interni del partito democratico così come dei messaggi del capo della campagna elettorale di Hillary Clinton, John Podesta. Uno scandalo Watergate 2.0. Il Washington Post spiega che queste persone sarebbero note ai servizi segreti Usa nell’ambito di una campagna che ha mirato a rinforzare le opportunità di Trump contro quelle di Hillary Clinton.
Fino ad oggi alcune fonti vicine ai servizi hanno denunciato un intervento russo nella campagna elettorale ma solo con lo scopo di “movimentare la coscienza degli americani nel loro sistema elettorale”. Hanno puntato il dito contro Wikileaks e i suoi documenti, ma il suo discusso fondatore Julian Assange ha garantito dall’ambasciata dell’Ecuador a Londra, dove si trova per asilo politico, che le sue fonti non sono russe.
Il principale interessato, Donald Trump, ha espresso i suoi dubbi circa l’intervento russo a suo favore, ha ricordato il New York Times. “Potrebbero essere stati i Cinesi. O un ragazzo dalla sua abitazione nel New Jersey”, ha detto Trump.
Il presidente uscente Barack Obama ha chiesto l’apertura di un’inchiesta sui pirataggi informatici condotti durante la campagna presidenziale. La Casa Bianca ha promesso di condividere le conclusioni del rapporto con gli eletti del Congresso (di maggioranza repubblicana dopo le elezioni di mid term, ndr), sottolineando tuttavia che conterrà necessariamente informazioni che non potranno essere di dominio pubblico.
Mosca ha reagito alle accuse e il quotidiano Komsomoskaïa Pravda ha ricordato che queste accuse giungono dagli stessi che asserivano che Saddam Hussein possedesse armi di distruzione di massa.