Usa. Presto verrà nominato un ambasciatore per l’Artico

dii Alberto Galvi

Gli Stati Uniti hanno in programma di nominare un ambasciatore per l’Artico, riflettendo la crescente importanza strategica e commerciale della regione. Infatti il ghiaccio su sta restrignendo e si stanno aprendo nuove rotte marittime, e la regione presenta vaste risorse petrolifere e minerarie. Le altre sette nazioni artiche sono Canada, Danimarca, Finlandia, Islanda, Norvegia, Svezia e Russia.
Il segretario di Stato Blinken nominerà presto l’ambasciatore, la cui nomina è soggetta all’approvazione del Senato, ed il nuovo ambasciatore degli Stati Uniti si interfaccerà con le altre sette nazioni artiche, nonché con i gruppi indigeni e altre parti interessate.
Gli Stati Uniti sono l’unica nazione artica senza una rappresentanza diplomatica per la regione. Il nuovo ambasciatore sostituirà la precedente posizione del diplomatico di carriera Jim DeHart, che ha il ruolo di coordinatore artico per gli Usa.
La Russia ha riaperto centinaia di siti militari dell’era sovietica nella regione, ed anche la Cina ha affermato di voler aprire nuove vie commerciali nella regione. Inoltre, mentre le calotte polari si ritirano con l’aumento delle temperature, la Cina tiene d’occhio le risorse minerarie.
Con l’adesione di Finlandia e Svezia, ben 7 degli 8 Stati artici saranno membri della NATO. Il percorso più breve verso il Nord America per i missili e i bombardieri russi sarà il Polo Nord, e questo rende centrale il ruolo del NORAD (North American Aerospace Defense Command), un’organizzazione statunitense-canadese vitale per il Nord America e quindi anche per la NATO stessa.
Il segretario generale della NATO Jeans Stoltenberg ha espresso preoccupazione per la presenza della Cina nell’Artico per la navigazione e l’esplorazione delle risorse, nonchè per l’intenzione manifestata da Pechino di costruire la più grande flotta rompighiaccio del mondo. Inoltre le capacità della Russia nell’Artico sono una sfida strategica per la NATO, e l’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio ha accresciuto le preoccupazioni occidentali sulle ambizioni russe a livello internazionale.
Pechino e Mosca si sono impegnate a intensificare la cooperazione pratica nell’Artico, e per questo la NATO deve rispondere con una maggiore presenza.