Usa. Sanders rinuncia alla corsa per la Casa Bianca

di C. Alessandro Mauceri

La notizia è di quelle che fa cambiare i titoli dei giornali, anche in tempi di coronavirus: il senatore del Vermont, Bernie Sanders, ha deciso di abbandonare la corsa alle primarie (e alla presidenza) degli Stati Uniti d’America. A sfidare Donald Trump alle presidenziali del prossimo novembre sarà quindi l’ex vicepresidente Joe Biden.
Nelle ultime settimane la campagna per le primarie democratiche era stata oscurata dall’emergenza coronavirus, ed entrambi i candidati non avevano potuto partecipare agli incontri e ai vari eventi in programma da molti mesi. Dato per favorito all’inizio della corsa alle primarie, il senatore indipendente del Vermont aveva perso per pochi voti il primo posto nell’Iowa, ma aveva vinto nel New Hampshire e nel Nevada. Sanders era poi stato raggiunto e superato da Biden, che aveva vinto Stati importanti come il Michigan e la Florida.
Come nella corsa alla Casa Bianca della scora edizione, anche nel 2020 Sanders aveva basato la sua campagna su scelte decise e toni forti cercando di ampliare il sostegno degli elettori latini, di diversificare la sua coalizione e accrescere la sua popolarità tra gli elettori neri. Per contro pare avesse perso il consenso di buona parte della classe operaia e delle elettrici: a gennaio aveva dovuto rispondere ad alcune accuse di sessismo dopo lo scontro con Warren.
La sua uscita dalla competizione è maturata dopo la vittoria nella Carolina del Sud di Biden anche grazie all’appoggio dell’ala moderata del partito. Durante il Super Tuesday, Biden ha vinto 10 dei 14 Stati in cui si è votato. E ha così costretto Sanders a lasciare la competizione.