Usa. Telefonata con la Russia, salta il consigliere alla Sicurezza Flynn

di Francesco Cirillo –

L’amministrazione Trump perde il primo tassello. Nella notte si è dimesso il consigliere alla Sicurezza nazionale Michael Flynn, accusato di essere compromettente per la sicurezza nazionale stessa. Secondo il dipartimento di Giustizia il generale, prima del suo effettivo insediamento, avrebbe tenuto una conversazione con l’ambasciatore russo negli Usa Sergey I. Kislyak con il quale avrebbe discusso della possibilità di eliminare le sanzioni alla Russia.
Questa azione lo ha condannato alle dimissioni, arrivate nella notte tra lunedì e martedì. Secondo rivelazioni del Washington Post, che ha citato fonti anonime ufficiali, il generale si sarebbe messo in una situazione di possibile ricatto da parte del Cremlino.
Nonostante la fiducia dei consiglieri della Casa Bianca e dello stesso vicepresidente Mike Pence, sembra che quando Pence gli avesse chiesto se avesse tenuto conversazioni con l’ambasciatore di Mosca, Flynn avesse smentito la cosa in modo categorico.
Tuttavia la lettera delle dimissioni è poi giunta sulla scrivania del presidente Donald Trump, in cui viene confermato da parte di Flynn di aver tenuto già prima dell’insediamento ufficiale diverse conversazioni telefoniche con vari ambasciatori, ministri e interlocutori stranieri per facilitare la transizione e velocizzare le relazioni con l’estero.
Trump, dopo le dimissioni di Flynn, ha nominato ad Interim il generale Joseph Kellogg come consigliere alla Sicurezza nazionale, ma sembra che il papabile nuovo consigliere sia il generale David Petraeus, che nelle prossime ore si incontrerà con il presidente Trump.