Usa. Trump pronto al muro con il Messico. Restrizioni per profughi e chi viene da paesi dove vi è il terrorismo

Notizie Geopolitiche –

Il presidente Usa Donald Trump sta già nei primi giorni di insediamento alla Casa Bianca mantenendo le proteste shock della campagna elettorale. Dopo aver firmato la rinuncia al Tpp (Trattato di libero scambio transpacifico) e cassato l’Obamacare, oggi è arrivato alla questione del muro anti-migranti con il Messico, che nelle sue intenzioni dovrebbe pagare lo stesso Paese confinante.
Il decreto presidenziale (ordine esecutivo) – si legge in una nota – “orienterà fondi pubblici federali per l’edificazione di un muro al confine meridionale”.
Il confine con il Messico è lungo 3.145 chilometri, spesso fatto di terreno accidentale e fiumi, e già oggi vede barriere fatte in filo metallico o barre di ferro per un totale di circa mille chilometri; la barriera di Tijuana, la più lunga (22,5 km), è stata implementata nel 2004 dal presidente Bill Clinton: dal 1990 al 2007 sono transitati attraverso il confine in modo illegale oltre 12 milioni di persone.
Trump in un twitter ha scritto “Grande giorno oggi per la sicurezza nazionale. Tra le tante cose, costruiremo il muro!”.
Oltre al muro con il Messico Trump sta per firmare anche provvedimenti per bloccare l’arrivo di profughi dalla Siria e da “nazioni esposte al terrorismo”. Interessati sarebbero in primo luogo cittadini provenienti da Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen, mentre per i profughi (136 arrivati dalla Siria negli ultimi tre giorni) vi saranno misure più stringenti e comunque una sospensione degli arrivi fino a quando non vi saranno nuove regole.