Usa. Twitter chiude l’account di Trump

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A seguito dell’assalto di manifestanti al Congresso Usa di due giorni fa, il popolare social Twitter ha deciso la chiusura degli account di Donald Trump, uno strumento assai utilizzato dall’ormai ex presidente ma anche abusato per le fake news e i roboanti proclami non sempre “politically correct”, come nel recente caso del “China-virus”.
Twitter ha riportato di una “chiusura definitiva”, mossa che per Trump arriverà a pesare come un macigno sia nel quadro di una politica di opposizione, sia per un’eventuale ricandidatura fra quattro anni. Il social ha comunicato del “rischio che Trump inciti ulteriormente la violenza”, ed il commento a caldo dell’ex presidente è stato che “Lo avevo previsto. Nel sospendere il mio account vogliono mettermi a tacere, vogliono mettere a tacere voi e i 75 milioni di grandi patrioti che hanno votato per me” (…). “Tuttavia non ci metteranno a tacere. Stiamo trattando con vari altri siti e a breve avremo un grande annuncio, nel frattempo stiamo valutando la possibilità di costruire una nostra piattaforma”.
Per il senatore repubblicano Rick Scott si è trattato di una “mossa vergognosa” di un social che “sospende il presidente Trump ma consente ai cinesi di vantarsi del genocidio e all’ayatollah di parlare sulla possibilità di spazzare via Israele dalle cartine geografiche”.