Usa. Un’altra possibile sparatoria in una scuola, ma ormai è psicosi nel paese

di C. Alessandro Mauceri

A pochi giorni dalla strage in una scuola della Florida, c’è stata un’altra possibile (ma ancora dubbia) sparatoria in un istituto scolastico americano, il college Higline di Des Moines, a 15 miglia a sud di Seattle.
Appena iniziate le lezioni sono stati uditi alcuni colpi simili a spari. Alle 8:52 del mattino è arrivata una segnalazione alla polizia locale in cui si parlava di otto colpi di pistola. La prima telefonata è stata seguita quasi immediatamente da altre chiamate al 911.
Uno degli studenti della scuola, Giovan Cervantes, 16 anni, ha detto che “Sembravano degli spari, ma tutto era abbastanza tranquillo”. Ha detto che alcune persone hanno iniziato a correre, “poi tutti hanno iniziato a dare di matto. Ero un po’ spaventato dopo quello che è successo in Florida l’altro giorno”.
Un’altra studentessa, Kierra Jenkins, rimasta chiusa in un’aula con i compagni ha detto che il professore ha parlato delle sparatorie in Florida mentre cercava di prepararle per quello che poteva accadere. Per questo hanno barricato la porta con scrivanie e sedie.
La polizia ha detto di aver trovato anche persone spaventate che si erano nascoste negli armadi: Cedrianna Brownell, 20 anni, ha detto di essere rimasta nell’armadio per più di due ore. “Dopo mercoledì, ho pensato “speriamo di non essere mai in quella situazione”. Non sai come ci si sente finché non ci si trova in quella situazione “, ha detto, riferendosi a quanto era avvenuto in Florida.
Studenti e famiglie sono stati allertati con un post su Facebook: “Questo non è una esercitazione. Chiudete porte e finestre. La polizia sta arrivando. Non venite al campus se siete sulla strada. Maggiori dettagli a seguire.” Anche la polizia ha avvertito la popolazione con un tweet.
La scuola è stata chiusa e posta sotto sequestro. Dozzine di agenti di polizia e ben tre squadre della SWAT sono intervenute e gli studenti e il personale sono stati evacuati. Il lockdown è finito e le lezioni sono state sospese ma la polizia continua a non sapere cosa è successo realmente. Non si ha notizia di vittime e dopo una prima perquisizione la polizia ha detto che non vi è alcuna traccia di sparatorie. “Abbiamo zero prove di uno sparo”, ha detto il vice capo Rafael Padilla del dipartimento di polizia del Kent. “Abbiamo rapporti contraddittori, alcuni dicono che si è trattato di fuochi d’artificio”, ha detto Padilla. “Ma abbiamo anche ricevuto diverse segnalazioni di persone che in realtà pensavano di aver sentito sparare”.
“Avevamo più rapporti, molti dei quali basati su un bel po’ di emozione dell’incidente in Florida, quindi abbiamo preso sul serio”, ha detto il capo George Delgado del dipartimento di polizia di Des Moines, riferendosi alla sparatoria di massa di Marjory Stoneman Douglas High School in Parkland, in Florida, che ha ucciso 17 persone.
Il fatto che le sparatorie nelle scuole (e non solo) stanno diventando così numerose ha fatto sì che negli Usa si sta diffondendo una sorta di panico per il ripetersi di simili eventi: quello di oggi è il ventesimo caso di uso di armi da fuoco all’interno di un edificio scolastico negli USA dall’inizio dell’anno.
Ma l’allarme nella scuola vicino Seattle ha dimostrato che, molte volte, le autorità del paese più industrializzato e sviluppato del pianeta, incontrano grandi difficoltà nel far fronte alle emergenze. Che siano eventi atmosferici o attacchi di fanatici o singole sparatorie o, perfino, falsi allarmi: il Dipartimento dei trasporti dello Stato di Washington ha dichiarato che tutte le corsie dell’Interstate 5 in direzione sud vicino a Des Moines sono state chiuse a causa di un incidente della polizia e anche la Pacific Highway South è stata chiusa anche per un tratto vicino alla scuola. Un impiegato di Chevron, lungo la Pacific Highway di fronte all’Highline College, dopo aver risposto al telefono ha detto che la polizia e le ambulanze erano “ovunque”.
Nonostante i potenti mezzi di cui (teoricamente) dispongono le autorità spesso sono di fronte ad una tale massa di informazioni che distinguere tra quelle vere e quelle non vere è quasi impossibile. Al punto che è difficile, per la prima potenza mondiale, distinguere se si tratta di un fanatico che, dopo aver postato un video su Youtube in cui preannuncia la propria intenzione di andare a sparare in una scuola, andrà nella sia vecchia scuola e ucciderà 17 persone e ne ferirà una ventina o se l’allarme di spari in una scuola di Seattle è stato dovuto soltanto ad alcuni petardi fatti scoppiare per scherzo….