Vanuatu. Gli Usa apriranno un’ambasciata a Port Vila

di Alberto Galvi

Gli Stati Uniti hanno annunciato l’intenzione di aprire un’ambasciata a Vanuatu, un’iniziativa vista come un mezzo per contrastare la crescente influenza cinese nella regione. Un’ambasciata nella capitale Port Vila consentirebbe al governo degli Stati Uniti di approfondire le relazioni nell’arcipelago e di intensificare l’assistenza allo sviluppo, anche sul clima.
L’amministrazione del presidente Joe Biden, con il sostegno bipartisan del Congresso, ha ampliato il ruolo degli Stati Uniti in un’area che un tempo riceveva un’attenzione limitata. Gli Stati Uniti hanno stabilito relazioni con Vanuatu nel 1986, sei anni dopo che è diventata indipendente in seguito all’insolito governo condiviso di Gran Bretagna e Francia, ma ha mantenuto le relazioni attraverso l’ambasciata americana in Papua Nuova Guinea.
L’anno scorso la Cina ha raggiunto un patto di sicurezza con le Isole Salomone. Nonostante le smentite, i funzionari statunitensi e australiani hanno espresso il timore che il patto potesse aprire vaste acque all’esercito cinese.
Gli Stati Uniti a febbraio hanno inaugurato l’ambasciata nelle Isole Salomone e la vicepresidente Kamala Harris ha annunciato in un vertice dello scorso anno che gli Stati Uniti avrebbero aperto anche nuove rappresentanze diplomatiche nelle nazioni delle isole del Pacifico, a Kiribati e a Tonga. Il Dipartimento di Stato non ha fornito una tempistica per l’ambasciata di Vanuatu.